Un anno di cinema chiusi, le difficoltà raccontate da Alberto Passalacqua

di Redazione

È un periodo nero questo per chi lavora nel settore del cinema e del teatro a causa delle restrizioni Covid

È un periodo nero questo per chi lavora nel settore del cinema e del teatro a causa delle restrizioni Covid. Dopo una breve riapertura tra la prima e la seconda ondata, ora sembra ancor più difficile poter ripartire. Ne abbiamo parlato con Alberto Passalacqua, gestore dei cinema di Sestri Levante, Rapallo, Santa Margherita Ligure e Novi Ligure e presidente dell’associazione ligure esercenti cinema. 

Intanto il ministro alla Cultura Dario Franceschini ha annunciato il via libera all'apertura di cinema e teatri dal 27 di marzo, in zona gialla. Una misura insufficiente secondo Passalacqua perché sommersa da una serie di paletti, ad esempio sulla capienza. 

“Con i protocolli che sono stati emanati abbiamo valutato che nessuno, come cinema, aprirà”, commenta Passalacqua.

Per quanto riguarda il futuro per Passalacqua non c’è possibilità di progettare una programmazione vera e proprio anche perché i grandi distributori, al momento, non vogliono far uscire nuove pellicole.

“Con il continuo cambio di zone, da gialla ad arancione a rossa, dovremmo riprogettare tutto e rivedere il sistema di proposta al pubblico di titoli e di film e sarebbe una perdita costante tutti i giorni oltre alle perdite che abbiamo già avuto”