Uggè (Conftrasporto): "Prevedibili i timori dei ministri sul green deal"
di Edoardo Cozza
Il presidente dell'associazione di categoria commenta le parole di Giorgetti e Cingolani: "La sostenibilità è anche salvaguardia dei posti di lavoro"

L’allarme l’aveva lanciato ‘a caldo’, subito dopo l’annuncio del piano europeo sul green deal. Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè oggi constata che i suoi timori – già rilanciati dai parlamentari della Lega a Bruxelles – sono condivisi da due ministri del nostro Governo: Roberto Cingolani, titolare della Transizione Ecologica, e Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico.
“Non posso che concordare con entrambi, invitando il Governo ad assumere una posizione sul pacchetto europeo, nel nome dell’ambiente e dell’economia italiana – esordisce Uggè – La sostenibilità è anche salvaguardia dei posti di lavoro e possibilità per le imprese di continuare a operare, sicuramente proseguendo nel percorso green, ma con equilibrio e gradualità, senso della realtà, e senza isterismi”.
La decisione del Consiglio europeo, che tra le altre misure fissa al -55% l’obiettivo di emissioni inquinanti entro il 2030, non convince Conftrasporto, che lo definisce "Un disegno autolesionistico”.
“L’esempio di Cingolani sulla Ferrari condannata a chiudere alla luce del piano ‘eco-strong’ europeo è suggestivo – ammette Uggè – dobbiamo pensare che, come la nota casa del cavallino rampante, sono molte le imprese che ‘quel’ piano metterebbe in croce proprio adesso che si apprestano a ripartire”.
“Come sottolinea Giorgetti, il green deal così com’è stato presentato, fra tempi strettissimi e obiettivi fantasmagorici, mette a rischio l’occupazione e le imprese, ed è una minaccia per il 20% del Pil – ricorda Uggè – In Europa mi pare si siano fatti prendere un po’ troppo la mano”.
“I Paesi principali produttori industriali che utilizzano fonti che in Europa sono considerate altamente inquinanti e competono con la nostra economia (mi riferisco in modo particolare agli USA, Cina e India), come mai possono continuare a produrre nel modo che ritengono più utile alla loro economia? Forse l’inquinamento è così ‘smart’ da rispettare i confini nei quali è prodotto?”, si chiede Uggè.
“La nostra Confederazione è per il rinnovo delle flotte e del parco circolante, ma bisogna anche avere il senso della realtà: queste non sono operazioni banali, né a costo zero”, conclude il presidente di Conftrasporto.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie

GO-Mobility: con Città 30 in sei mesi 150 mln risparmiati con calo incidenti
19/06/2025
di Stefano Rissetto

Gruppo Fs: Donnarumma, 1200 cantieri al giorno e oltre 60 mld in 5 anni per potenziare rete ferroviaria
19/06/2025
di Stefano Rissetto

Adriafer: primi cinque mesi del 2025 con un bilancio operativo positivo
19/06/2025
di Stefano Rissetto

Milano, Fedespedi presenta il suo Manifesto: persone e innovazione al centro
19/06/2025
di Simone Galdi

Germania: nuovi tram Škoda entrano nel servizio passeggeri a Francoforte sull’Oder
19/06/2025
di Stefano Rissetto

Maersk, in servizio la prima di una serie di navi dotate di propulsione a doppio combustibile a metanolo
19/06/2025
di Stefano Rissetto