Uccise ecuadoriano in casa, il pm chiede l'assoluzione per l'agente che sparò
di Pietro Roth
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La polizia era intervenuta a Borzoli per un tso nel giugno 2018. I parenti: "Chiediamo giustizia"
Il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiesto l'assoluzione per Luca Pedemonte, l'agente accusato di eccesso colposo di legittima difesa perché aveva sparato uccidendo Jeferson Tomalà, un ragazzo ecuadoriano di 22 anni, nel corso di un tso nel giugno 2018 a Genova. Il giudice per l'udienza preliminare ha rinviato al prossimo 26 settembre per le discussioni della difesa e delle parti civili. Fuori dal tribunale era presente un gruppo di amici e parenti del giovane che hanno chiesto "giustizia e verità". Il pm aveva già chiesto l'archiviazione ma il gip Franca Borzone aveva disposto l'imputazione coatta. Il difensore del poliziotto, l'avvocato Antonio Rubino, ha chiesto il rito abbreviato. Secondo quanto ricostruito il giovane si era barricato in stanza con un coltello e i familiari avevano chiesto un intervento delle forze dell'ordine. Erano arrivati gli uomini delle Volanti di Cornigliano che avevano prima cercato di trattare e poi avevano fatto irruzione in camera, spruzzando lo spray al peperoncino. Il giovane aveva aggredito un altro agente, ferendolo, e Pedemonte aveva sparato sei colpi, uccidendo il ragazzo.
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