Trump prepara un piano pro-Oil&Gas: promesse mantenute alle lobby energetiche
di Redazione
Il presidente eletto pianifica il rilancio delle trivellazioni, delle esportazioni di gas naturale liquefatto e la revisione della politica green di Biden
Donald Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti, sta lavorando a un ampio piano energetico per favorire l’Oil&Gas, mantenendo le promesse fatte alle lobby del settore. Tra le priorità, il rilancio delle trivellazioni offshore, l’accelerazione dei permessi per il gas naturale liquefatto (GNL) e la ristrutturazione della politica energetica americana.
Piano energetico – Reuters riferisce che il team di transizione di Trump sta preparando un pacchetto di misure per rafforzare la produzione e l’esportazione di combustibili fossili. Tra le azioni previste, il rilascio di permessi per nuovi progetti di GNL e l’espansione delle aree trivellabili, sia offshore che su terreni federali.
Karoline Leavitt, portavoce del team di transizione, ha confermato l’impegno del presidente eletto: “Il popolo americano può contare sul fatto che Trump userà il suo potere esecutivo fin dal primo giorno per mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale”.
Rottura con Biden – Tra i primi interventi, Trump intende smantellare le politiche pro-rinnovabili introdotte dal suo predecessore Joe Biden. L’industria dell’eolico offshore potrebbe subire tagli drastici, mentre il controverso progetto dell’oleodotto Keystone potrebbe essere riattivato. Tuttavia, gli ostacoli burocratici e finanziari per realizzarlo ex novo rimangono considerevoli, rendendo la mossa più simbolica che pratica.
Permessi più rapidi – Durante la prima presidenza Trump, il rilascio dei permessi di trivellazione su terreni federali richiedeva in media 172 giorni, contro i 258 giorni sotto Biden. L’obiettivo ora è ulteriormente ridurre i tempi, accorciando la burocrazia per favorire le grandi compagnie energetiche.
GNL e Unione Europea – Un’altra priorità riguarda la revoca della sospensione dei permessi per l’esportazione di GNL, interrotta da Biden a gennaio 2024 per motivi ambientali. La decisione ha bloccato progetti monumentali come il CP2 di Venture Global e il Commonwealth LNG. Trump intende rimuovere questi ostacoli per rafforzare l’export, anche verso l’Unione Europea, e sostenere i piani di espansione delle aziende americane del settore.
Riserva strategica – Il nuovo piano prevede anche di chiedere al Congresso finanziamenti per ricostituire la riserva petrolifera strategica, utilizzata da Biden per contenere i prezzi energetici durante la crisi ucraina. Questo passo rafforzerebbe la sicurezza energetica nazionale e aumenterebbe la domanda interna di greggio.
Pressioni sull’IEA – Trump potrebbe spingere l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) verso una posizione più favorevole ai combustibili fossili. Dan Eberhart, CEO della società Canary, ha dichiarato: “Ho spinto personalmente Trump e il suo team a fare pressione sull’IEA affinché tornasse alla sua missione principale di sicurezza energetica e si allontanasse dal greenwashing”.
Una direzione chiara – Con queste mosse, Trump mira a ripristinare la centralità del petrolio e del gas nella politica energetica americana, in netta opposizione alla visione sostenibile portata avanti da Biden. Se implementato, il piano potrebbe ridefinire i rapporti energetici globali, con conseguenze significative sul mercato e sull’ambiente.
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