Truffa all'Inps, a Genova 5 mila pensioni minime "sospette"

di Pietro Roth

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I carabinieri denunciano 13 persone: prendevano l'assegno senza avere i requisiti

Truffa all'Inps, a Genova 5 mila pensioni minime "sospette"
L'indagine dei carabinieri che ha portato oggi alla denuncia di 13 persone che avrebbero percepito illecitamente la pensione minima è partita dalla segnalazione da parte dell'Inps di una lista di 5 mila 'sospettati'. Nella provincia di Genova sono circa 7 mila le persone che percepiscono la pensione minima. I carabinieri hanno incrociato i dati forniti all'istituto previdenziale con quelli bancari scoprendo i primi 13 irregolari. Uno dei casi più eclatanti riguarda un ex imprenditore di Albaro, quartiere residenziale del capoluogo ligure, che pur avendo numerose abitazioni, fondi azionari, investimenti e soldi in banca per diverse centinaia di migliaia di euro, ogni mese otteneva il sostegno al reddito. L'inchiesta sulle pensioni minime in provincia di Genova è partita nel 2018, ma le erogazioni controllate partono dal 2006. Tra i 13 denunciati, per il quale è stato disposto il sequestro per equivalente delle somme, quattro sono stranieri mentre gli altri sono italiani, alcuni dei quali residenti all'estero (Francia, Spagna, Cile e Argentina). I sospetti sono partiti controllando per esempio la mancanza di un medico di famiglia o il mancato accesso a prestazioni del servizio sanitario. I presupposti per ottenere l'assegno sociale sono tre: avere più di 66 anni e 7 mesi, avere un reddito annuale inferiore ai 5.889 euro (11.778 per i coniugati) e la residenza in Italia. Tra gli indagati, sono risultate anche due coppie che avevano presentato singolarmente le domande. Infine, un anziano è stato scoperto essere residente a Parigi dove faceva il 'nonno vigile', attività che in Francia viene retribuita. "Siamo contenti di questa collaborazione con l'Arma ha spiegato Santo Eugenio Delfino, capo della direzione provinciale Inps di Genova - perché ci consente di recuperare somme prese da chi non ha diritto e che toglie a chi ha davvero bisogno". La collaborazione tra le due istituzioni sta riguardando anche il reddito di cittadinanza.