Trieste guida l’intermodalità europea: oltre metà dei container viaggia su rotaia

di CN

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Nel 2024 il porto giuliano ha superato il 54% di traffico container via treno, anticipando gli obiettivi del Green Deal europeo

Trieste guida l’intermodalità europea: oltre metà dei container viaggia su rotaia

Trieste si conferma capofila nella logistica sostenibile: nel 2024 il 54% dei container è stato movimentato su rotaia, ben oltre la media europea. Un risultato che pone lo scalo adriatico in netto vantaggio nel processo di transizione ecologica e nei piani strategici del trasporto intermodale.

Dati in crescita – Il porto di Trieste ha registrato quasi 60 milioni di tonnellate di merci movimentate e oltre 12.000 treni operativi nell’anno appena trascorso. Il dato più rilevante riguarda l’incidenza ferroviaria sul traffico container, salita al 54%, ben al di sopra di hub come Anversa (15%) e Rotterdam (10%).

Obiettivo anticipato – Trieste Marine Terminal ha già raggiunto – e superato – con sei anni di anticipo il target del Green Deal europeo che prevede il 30% del traffico merci su rotaia entro il 2030. Ogni treno in uscita dal porto sostituisce oltre 40 camion e riduce in media 50 tonnellate di CO₂.

Nodo critico – Resta il limite strutturale dell’attraversamento ferroviario di Mestre, che oggi rappresenta un collo di bottiglia per l’intero sistema. RFI ha avviato interventi per aumentare la capacità della dorsale a 10 treni/ora per direzione.

Linea alternativa – Fondamentale sarà la linea Adria–Mestre: 70 chilometri in fase di potenziamento con elettrificazione di 52 km, nuove sottostazioni elettriche, sistemi di segnalamento avanzati e dorsale in fibra ottica per la gestione remota. A lavori conclusi, potrà accogliere treni merci fino a 750 metri.

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