Trasporto pubblico a Genova, in Valbisagno arriva (anche) lo Skytram

di Fabio Canessa

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Il Comune ha scelto: filovia e monorotaia sopraelevata Brignole-Molassana. Bucci "Il tram? È superato"

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/04/170419-TPL-canessa-03_03.mp4 Una monorotaia sopraelevata in sponda destra per il trasporto pubblico in Valbisagno. Quella che prima era quasi fantascienza ora è la soluzione contemplata ufficialmente dal Pums (il piano urbano della mobilità sostenibile) del Comune di Genova, che entro due mesi sarà approvato dal Consiglio comunale dopo l'adozione in Città metropolitana. Un progetto che comunque non esclude il filobus, che sarà il primo ad essere introdotto. Il nome ufficiale è Skytram: 6,5 chilometri da Brignole a Molassana, poche fermate (in tutto 8 o 9), 15 minuti da un capolinea all'altro, apertura prevista 2023. Costo complessivo stimato 350 milioni, soldi che ancora non ci sono ma che Tursi intende chiedere alla prossima call del Mit, entro il 30 settembre 2019. I piloni avranno le fondamenta nell'alveo del Bisagno, opzione che diventerà possibile una volta completato lo scolmatore, oppure sul marciapiede, con la riduzione della pista ciclabile prevista dal progetto. Per il resto è integralmente confermato quanto anticipato tempo fa da Telenord: i 660 milioni che il Comune ha chiesto al ministero serviranno per le quattro filovie (corso Europa, il Ponente fino a Voltri, la Valbisagno fino a Prato e il centro da piazza Galileo Ferraris a Campi) per 547 milioni, più un'altra monorotaia dalla futura stazione ferroviaria di Genova Aeroporto fino agli Erzelli per i restanti 113 milioni. L'intenzione è quella di acquistare filobus da 24 metri, che non sono ancora omologati in Italia ma potrebbero diventarlo a breve, per raggiungere una capacità oraria simile a quella del tram (3.300 passeggeri all'ora). I percorsi sarebbero in sede protetta per una media del 71%, e comunque godrebbero di preferenza semaforica a tutti gli incroci. A ostacolare l'approvazione definitiva del pacchetto filobus+Erzelli è un ricorso della Regione Veneto, ma la speranza è ottenere i fondi entro maggio per avviare i cantieri a inizio 2021. "Ufficialmente non ci sono ancora, ma in via ufficiosa sì", ha detto il sindaco Bucci. Che comunque non esclude il project financing, in modo che i privati possano supportare la percentuale mancante: "Hanno fatto così a Milano con le ultime due linee della metropolitana, potremmo arrivarci anche noi". "Abbiamo scelto di escludere il tram perché nel futuro c'è il bus elettrico su gomma - ha affermato Bucci -, nel mondo si va una direzione diversa dal ferro". Ma ci sono anche e soprattutto le esigenze della viabilità privata che in passato hanno bloccato tutti i progetti di trasporto in sede riservata lungo il Bisagno. "Lo Skytram sarà molto meno invasivo. Con la tranvia andremmo a togliere una corsia o comunque parcheggi per le auto, in questo caso non toglieremo nulla ma, anzi, aggiungeremo una strada", spiega il vicesindaco e assessore alla modalità Stefano Balleari. Per i quattro assi di forza la scelta è ricaduta sulla filovia, cioè senza rotaie, anche in previsione di un futuro all'insegna del bus elettrico completamente staccato dai cavi. In questo caso andrebbero persi circa 250 milioni per un'infrastruttura che forse non servirà più. "Ma se avessimo dovuto prevedere linee tranviarie avremmo speso il triplo, quindi, anche nell'ipotesi di avere qualcosa di meglio, sarà giusto avere speso meno rispetto a un sistema rigido rispetto al tram", argomenta Enrico Musso, direttore del Cieli e 'mente' del Pums. Confermate anche le estensioni 'soft' della metropolitana: fino a piazza Pallavicini in Valpolcevera, fino a Terralba a Levante, più la stazione di Corvetto ancora da completare. Nel 2024 si prevede di aprire Canepari e Pallavicini, nel 2025 Martinez e Terralba. Al momento ci sono i soldi per le tratte Brin-Canepari e Brignole-Martinez (152 milioni), gli altri - ancora da stimare - andranno chiesti al Mit. Si valuta anche una diramazione da Dinegro fino a Sampierdarena con quattro stazioni (WTC, Scassi, Montano e Fiumara), ma con tempi molto più dilatati. Fabio Canessa

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