“Tutto il servizio del trasporto pubblico è governato da una legge del 1992, che era un altro mondo. Una legge vecchia cui sono stati giustapposti nel tempo degli emendamenti per adeguarla. Ma ne è uscito un minestrone. Chiedo che il Governo faccia una riforma organica del trasporto pubblico”.
Lo ha affermato l’Assessore alla Mobilità del comune di Roma, Eugenio Patanè, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Troppo traffico nelle città: chi sbaglia?”.“Dobbiamo avere una visione della mobilità moderna e in linea con le grandi città del mondo, che stanno innovando su questo”, ha detto Eugenio Patanè, “Su questa visione il trasporto pubblico è al centro. E l’intermodalità, ovvero l’utilizzo di diversi vettori per lo spostamento, è il futuro. E’ ovvio che questo non può prevedere che le autovetture spariscano. Noi dobbiamo diminuire l’uso delle auto delle grandi città autocentriche. A Roma abbiamo più macchine che guidatori. Secondo recenti ricerche le auto si muovono tra il 5 e l’8% del tempo, mentre rimangono ferme per la parte restante. Numeri illogici. Evidentemente se ci sono più macchine che guidatori l’auto non serve per lo spostamento”.
Per quanto riguarda il comune di Roma Patanè ha ricordato che l’amministrazione Gualtieri si sta muovendo su quattro linee. “A partire dall’infrastrutturazione della città. Roma ha un Gap rispetto ad altre capitali”, ha spiegato l’assessore alla Mobilità, “Abbiamo iniziato a rilavorare sulla metro C e il prossimo anno avremo due nuove fermate Porta Metronia e Colosseo. Stiamo lavorando su quattro nuove tramvie. Abbiamo introdotto la fascia verde, che impedisce l’ingresso a veicoli particolarmente antichi e che inquinano. Inoltre, con la congestion charge limiteremo l’ingresso ai non residenti. La città è affollata da circa 400 mila autovetture che vengono da fuori Roma. Crediamo inoltre molto sulla mobilità attiva e quindi sull’aumento della ciclabilità. Infine, l’innovazione tecnologica. Attraverso APP che abbiamo sperimentato è possibile fare il biglietto per il bus o per la metro direttamente sull’autobus con la carta di credito. Questo ha cambiato le abitudini dei romani”.
Sulle difficoltà legate all’apertura di nuove stazioni metro Patanè ha spiegato che “in passato purtroppo aspetti burocratici legati all’archeologia hanno portato dei ritardi. La nostra soprintendenza conosce tutto quello che c’è all’interno delle mura, ma più si scava fuori e più vengono fuori reperti straordinari. Piazza Venezia è la stazione più difficile al mondo da costruire, con un costo che si aggira sui 775 milioni di euro. Sotto c’è tutto, sia dal punto di vista geologico che archeologico: nei primi 15 metri di scavo c’è tutta la storia dell’umanità. Scaviamo con il pennello e lo scalpello proprio per preservare quello che c’è sotto. I ritardi sono stati inevitabili, ma adesso abbiamo individuato procedure molto chiare con Sovrintendenza e Ministero che ci consentono di chiudere prima i lavori”.
L’assessore alla Mobilità del Comune di Roma è infine intervenuto sui taxi. “Abbiamo una domanda inevasa di trasporto che deve essere coperta”, ha concluso, “Introduciamo una serie di azioni. Certamente bisognerà rilasciare nuove licenze in accordo con le organizzazioni sindacali, ma abbiamo introdotto anche le doppie guide, che hanno portato a 450 nuove seconde guide. Per quanto riguarda le tariffe, bisogna fare attenzione perché se aumentiamo troppo significa scoraggiare l’uso del servizio”.