Toti ai domiciliari il giorno dopo, tra la fiducia di Piana e degli alleati, l'opposizione che chiede il voto, e le intercettazioni imbarazzanti
di Stefano Rissetto
Dalle oltre 600 pagine dell'ordinanza traspaiono risvolti anche grotteschi, comprese certe osservazioni ora sbrigative, ora volgari, ora dialettali
Si trova da ieri agli arresti domiciliari per corruzione il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, insieme con l'imnprenditore Aldo Spinelli e l'ad Iren Paolo Emilio Signorini, quest'ultimo sottoposto alla misura restrittiva in carcere. Secondo l'accusa, al suo Comitato elettorale sarebbero andati 74mila euro 'in cambio di favori politici'. L'inchiesta su Toti, scattata nel 2020 e che il 27 dicembre dello scorso anno aveva portato la Procura a chiedere al gip le misure emesse ieri, riguarda la gestione di alcuni affari, tra banchine portuali, spiagge e supermercati. Perquisiti l'ufficio in Regione e la casa di Genova.
'È sereno, può spiegare tutto', dice il suo avvocato, riecheggiando il "Siamo tranquillissimi" proferito dallo stesso Toti al nostro Filippo Serio durante il percorso dall'auto della finanza all'androne di casa.
Dieci in tutto le misure cautelari. Arrestato anche il capo di gabinetto della Regione Cozzani, sospettato di agevolazioni verso la mafia. Tra gli indagati anche il consigliere di Esselunga Francesco Moncada e gli imprenditori Roberto Spinelli e Mauro Vianello.
Dalle oltre 600 pagine dell'ordinanza traspaiono risvolti anche grotteschi, non ultime le elargizioni di Spinelli e Vianello proprio a Signorini e a una sua amica. Per non parlare di certe osservazioni ora sbrigative, ora volgari, ora dialettali.
Il 1 settembre 2021 Toti, ospite di Spinelli sullo yacht dell'imprenditore, telefonava a Paolo Emilio Signorini, allora presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale: "Quando gliela portiamo la proroga in comitato?". Il riferimento era a una concessione di area portuale. La risposta: "Digli di stare tranquillissimo: in due settimane facciamo tutto".
La richiesta di agevolare la positiva trattazione della pratica sarà formulata, secondo gli atti, dall'imprenditore sia a Toti che a Signorini a cui Toti “in una successiva telefonata” dice chiaramente “Portiamo quella roba lì in comitato il prima possibile che mi fa comodo anche a me”. Scrivono gli inquirenti: “Non solo Signorini e Toti hanno promesso la proroga a Spinelli, ma ne danno per scontata l’approvazione”. Intercettato, Signorini dice: "Ma è una cosa solo burocratica, lui è apprensivo, ma stai tranquillo". Il comitato di gestione dell’autorità portuale viene convocato per il 29 settembre. Signorini lo annuncia a Spinelli che commenta: "Belin, sto numero stasera me lo gioco al lotto". Tre componenti del cda sono inizialmente contrari ma alla fine si allineano.
Signorini si interesserà all'assegnazione al gruppo Spinelli delle aree dell'ex Carbonile e al tombamento di Calata Concenter: verrà, secondo il gip, ripagato con “i soggiorni di lusso a Montecarlo (con connesse regalie alle accompagnatrici dello stesso Signorini) offerti da Spinelli, diventate d'abitudine (22 fine settimana per un totale di 42 notti all’hotel De Paris dal 31 dicembre 2021 al 19 febbraio 2023) sempre con l'accortezza di non essere scoperti”. Signorini dice a Spinelli: "Ma a Montecarlo...se controllano il tuo conto...perché sai". E Spinelli: "Ma non controllano a Montecarlo, stai tranquillo che lì non esce niente Paolo"
I soggiorni comprendevano “anche extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo ("Monte Carlo Beach") e partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis "Rolex Monte Carlo Masters" o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Monte Carlo”.
"Tali servizi – scrive la guardia di Finanza - “sono stati offerti da Spinelli mediante la linea di credito di cui gode l'imprenditore, per se stesso e per i propri ospiti, nelle strutture ricettive della Monte Carlo Sociètè Des Bains de Mer387, in quanto cliente di prestigio del Casinò monegasco”.
Le indagini della Dda di Genova e quella della Procura di La Spezia provocano naturalmente un terremoto politico in Liguria e nel centrodestra. Il guardasigilli Carlo Nordio, ex magistrato, osserva: 'I tempi sono sospetti'. Toti si deve dimettere? Il segretario Pd Elly Schlein dice: 'secondo me sì. Se confermate, le accuse disegnano un quadro di gravità inaudita". Ma le forze di maggioranza liguri fanno quadrato attorno al governatore. Lo stesso presidente pro tempore Alessandro Piana commenta: "Chi ha avuto la possibilità di contattare il presidente Toti lo ha trovato sereno. E' disposto a chiarire tutto nel più breve tempo possibile. Noi abbiamo fiducia nel presidente, siamo garantisti. E porteremo avanti tutte le cose importanti per questo territorio".
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