Toti a Telenord: "Pnrr, siamo in tempo. Rigassificatore, necessario e senza rischi. Scolmatore? Recupereremo, lavori al via nel 2024"
di Redazione
Portofino: "Il Parco ha senso nelle aree effettivamente degne di tutela". Morandi: "Onorare le vittime, la giustizia faccia il suo corso"
In una lunga intervista esclusiva al direttore di Telenord Giampiero Timossi, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti affronta i temi di principale attualità: dalla rimodulazione locale del Pnrr al rigassificatore, dal parco di Portofino allo scolmatore del Bisagno, dal futuro del centro Renzi-Calenda alla questione dello stipendio dei politici sollevata da Fassino.
PNRR - "Sulla questione dei presunti ritardi e tagli, preciso che non sono siamo in grado di far partire tutti i cantieri, ma la revisione del Pnrr non è stata ancora formalizzata. Siamo in grado di aggiunfere altri 200 milioni per portare a termine opere non realizzate entro il giugno 2026, quindi siamo in grado di produrre più di quanto avremmo potuto in rapporto ai fondi ricevuti. Credo che siamo alle prese con una polemica tipicamente agostana, quando invece la politica è la disciplina dell'attuazione di cose complesse. Certo, abbiamo dovuto misurarci con la mancata regionalizzazione del Pnrr, che tratta le questioni nello stesso identico modo da Aosta a Lampedusa, senza tener conto della differente capacità di spesa dei territori. Il governo sta correndo ai ripari, per ovviare ad alcuni "bachi" trovati in eredità. La struttura di un piano indirizzato direttamente ai comuni, spesso caratterizzati da problemi di fragilità organizzativa, ha creato contrattempi specie di mancata comprensione: in alcuni casi si pensava di usare i fondi per asfaltature delle strade o rifacimenti di piazze, in un quadro di 200 miliardi di fondi erogati in un anno e mezzo dopo il Covid. Non vedo però nessun problema né rischi per la Liguria e il Paese, noi abbiamo più denaro come investimenti di quelli che il Paese è pronto ad assorbire e a spendere. I fondi di sviluppo e coesione del Cipes ammontano a 257 milioni e ci aspettiamo di utilizzare il cofinanziamento di altri programmi europei, il che ci consente maggiore duttilità di spesa. Non abbiamo in definitiva problemi di investimenti ma di realizzazione in tempi ragionevoli dei progetti finanziati".
"Dentro il Pnrr, per la fretta e per molte altre ragioni, sono andati molti progetti diversi, dobbiamo passarli al setaccio e capire quali abbiano senso, quali siano finanziabili e quali ricollocare nella gerarchia. Uno screening ci consentirà di dare disco verde, giallo o rosso ai vari progetti. In particolare, per quanto riguarda le nostre autonome iniziative, abbiamo investito dal 2018 800 milioni per la difesa delle coste, di cui 400 strutturali e 400 per ovviare ai danni. Il Terzo Valico ha svincolato dal bilancio altri 4 miliardi di cui terremo conto".
DIGA - "Stiamo facendo la bonifica bellica dell'area, che nel corso dell'ultimo conflitto mondiale venne bombardata e minata. Una volta sistemata l'area, con la dovuta solidità per poggiare molte tonnellate di materiale, una grande nave svolgerà i lavori di palificazione e basamento della diga. Stiamo rispettando i tempi, l'Autorità portuale è sul pezzo, il cantiere procede a scapito dei profeti di sventura a buon mercato".
TURISMO - "Per il secondo anno consecutivo la Liguria sta vivendo una stagione di successo, aumenteremo le presenze con una importante percentuale di stranieri. Il turismo evolve dalla tradizionale dimensione balneare, strutturandosi anche per l'attrattiva di Genova come città d'arte, in relazione alle crociere con le navi che continuano ad arrivare. La Liguria piace e attira gli investimenti dei grandi gruppi del settore turistico, dalle compagnie alberghiere a quelle crocieristiche. Così si registra un fervore di iniziative attorno ai porti turistici: Ventimiglia, Rapallo, Bordighera, Ospedaletti e Sanremo, il waterfront della Spezia in avvio all'inizio dell'autunno. Certo, dovremo allungare il più possibile la stagione turistica, formando manodopera qualificata in collaborazione con le strutture dedicate".
RIGASSIFICATORE - "Si tratta di un impianto destinato a incidere in modo benefico sul comparto industriale, penalizzato dal caro bollette e dall'aumento relativo dei costi di produzione, fattori che hanno messo in difficoltà le nostre imprese. Il rigassificatore sarà una nave all'ancora in un'area di interdizione alla navigazione, quindi estranea al traffico marittimo e con esso compatibile. Il meccanismo di rigassificazione è brevettato da decenni e la nave è collegata a un tubo uguale ai 40mila che percorrono la nostra Penisola. Parallelamente prevediamo un pacchetto di lavori che possono aiutare i comuni della zona, come il porto turistico di Vado e il tessuto industriale della Val Bormida".
PARCO PORTOFINO - "Parliamo di un'area che è il cuore del turismo ligure, fortemente antropizzata, di fronte a porti turistici affollati. Proteggere il monte di Portofino è un obiettivo storico, ma estendere l'area tutelata è controverso. I Comuni interessati sono Portofino, Camogli e Santa Margherita Ligure ed è lì che bisogna lavorare. Inventarsi un parco più grande, con le stesse regole dei parchi dell'Abruzzo o del Gran Paradiso applicate a zone dove le persone vivono producono e lavorano, con insediamenti industriali come Fincantieri o Arinox compresi nell'area protetta, non capisco quale senso abbia".
SCOLMATORE BISAGNO - "Ci auguriamo di rispettare i tempi previsti, ma ci siamo trovati a misurarci con situazioni difficilmente prevedibili, per non dire kafkiane. Un'interdittiva antimafia ha colpito il consorzio vincente, provocando un blocco di lavori per quasi 9 mesi, mentre la Procura sosteneva l'interdittiva, il Tar la annullava e la Procura reagiva. Così si è perso un anno. Inoltre sono state necessarie varianti in corso d'opera: anziché scavare con le mine si è deciso di procedere con una "talpa", ordinata in Cina e che arriverà in autunno. Potremo così recuperare parte del tempo perduto e il cantiere andrà a compimento. In ogni caso, la situazione idrogeologica della Val Bisagno è già migliorata, con l'allargamento della Foce e lo scolmatore del Fereggiano. Di qua a un paio d'anni raggiungeremo lo standard di assoluta sicurezza".
MORANDI - "Da quel 14 agosto 2018 Genova è cambiata moltissimo. La tragedia resta una ferita indelebile, è evidente il persistente impatto emotivo sulla città e sulla Liguria. Tuttavia in reazione a quel dramma il ponte è stato ricostruito in 24 mesi, la regione è quella che ha avuto più investimenti Pnrr per cittadino. Celebriamo le vittime, auspichiamo che la magistratura faccia giustizia, la risposta che devono dare politica e società è costruttiva. Gli italiani nei momenti difficili sanno dare il meglio".
CENTRISTI - "Non mi stupiscono i dissidi tra Renzi e Calenda, semmai sorprende la velocità con cui dopo le elezioni questa presunta piccola Atene della politica italiana sia passata a un linguaggio da trivio. Sia Italia Viva che Azione mi trovano consonante su temi come le grandi opere, ma il problema è personale: i due leader sono troppo egocentrici per trovare una sintesi. Inoltre, nel ritrovato bipolarismo italiano, c'è una questione di collocazione: agli antipodi della Schlein, Renzi e Calenda non possono associarsi neppure a questo centrodestra e quindi stanno in una terra di nessuno, al momento senza utilità".
FASSINO - "La polemica sui costi della politica? Io non sventolo come Fassino il mio stipendio, che è di assoluto rispetto, mi ritengo una persona fortunata e benestante, lo ero quando lavoravo in tv e lo sono anche oggi. Ma non credo giusto fare politica con moralismo e populismo tanto al chilo. Ritengo immorale che uno guadagni meno di quello che produce e merita, ritengo poco saggio che gli italiani paghino poco i manager pubblici e i professionisti della sanità pubblica, che così fuggiranno nel privato. Se si vuole una classe politica all'altezza, si devono andare a prendere i migliori tra giornalisti avvocati ingegneri, non si può pretendere che tutti facciano i missionari. Questo Paese deve valutare meglio i meriti e meno scandali che per lo più non esistono".
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