Gusmeroli (Lega) a Telenord: 'Semplificare il fisco e sostenere autonomi e imprese, la rateizzazione è solo l'inizio'"

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

"È una boccata d'ossigeno per artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccole e medie imprese che fanno fatica a pagare il 50% in un colpo solo"

Ospite di Tgn Today a Telenord, il presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Alberto Gusmeroli (Lega), interpellato da Carlotta Nicoletti e Stefano Rissetto, inquadra in una prospettiva più ampia la rateizzazione del secondo acconto Irpef per artigiani, commercianti, piccole e medie imprese: "Questa è una battaglia triennale. Ho iniziato tre anni fa a far comprendere che rateizzare il secondo acconto, che è il 50% delle tasse dell'anno per artigiani, commercianti, piccole e medie imprese, e lavoratori autonomi, ma anche dipendenti e pensionati con altri redditi, fosse importantissimo per evitare che queste categorie di contribuenti facessero prestiti in banca per pagare l'acconto di novembre oppure prendessero sanzioni in caso di mancato pagamento."

Ipotesi - "Quando c'è stata la riforma fiscale, ho inserito questo provvedimento di rateizzazione, cioè invece di pagare a novembre, si paga da gennaio a maggio dell'anno successivo. Per due motivi: uno, per andare incontro al cittadino che fa fatica a pagare in un colpo solo il 50% delle tasse; due, perché raddrizzando nell'anno successivo si possono fare i conteggi esatti sulle imposte. Per la prima volta l'anno scorso, in 50 anni, le tasse non si pagavano più in anticipo, ma ad anno concluso, cioè sul reddito guadagnato, che è una questione di civiltà fiscale".

Numeri - "L'anno scorso sono stati 276.000 contribuenti su 4 milioni e 900.000 che hanno potuto aderire, ma questo numero poteva essere maggiore se non fosse stato messo un tetto di fatturato a 170.000€ e se non fosse stato comunicato dieci giorni prima della scadenza. Quest'anno, a causa delle difficoltà nel trovare le risorse, ci sono solo risorse di cassa, cioè non incide sul bilancio dello Stato per competenza, ma è solo un anticipo di cassa".

Ossigeno - "Ho insistito a più riprese e ho trovato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, assolutamente d'accordo. Una volta che sono state trovate le risorse, è stato intestato questo emendamento che dice sostanzialmente che tutti quelli che hanno un fatturato fino a 170.000€ non devono pagare l'acconto il 30 novembre, ma possono pagare da gennaio a maggio dell'anno successivo. È una boccata d'ossigeno per tanti piccoli artigiani, commercianti, liberi professionisti e piccole e medie imprese che fanno fatica a pagare il 50% in un colpo solo".

Sfida - "La sfida adesso è renderlo strutturale e far sì che possa valere per tutte le categorie di fatturato, anche per dipendenti e pensionati con altri redditi. Questo permetterebbe un ulteriore passo nella riforma fiscale, come la riduzione o addirittura l'abolizione della ritenuta d'acconto. Il fisco è complicato per tutti e oneroso per tutti. Se vogliamo avere un'Italia competitiva, dobbiamo avere un fisco più leggero e semplice. Una delle prime cose da fare è eliminare gli sprechi e recuperare quanto la gente non riesce a pagare. Ho proposto una vera rottamazione delle cartelle, che permetterebbe di pagare in 120 rate tutte uguali, senza i benefici della rottamazione a condizione di pagare tutte le imposte che non sono state pagate."

Sanzioni - "Non dobbiamo colpevolizzare il cittadino che dichiara le imposte ma non riesce a pagarle. Non è un evasore, ma un cittadino che ha difficoltà economiche temporanee. La rateizzazione dell'acconto di novembre dovrebbe diventare permanente. È stato inserito nella riforma fiscale come elemento importante di semplificazione e aiuto al cittadino. Fido che questa misura possa diventare stabile, come è successo per il taglio del cuneo fiscale e gli incentivi alle assunzioni, che sono stati confermati per gli anni successivi".