Tecnologie ed economia circolare: alleanza strategica per un futuro a basse emissioni con obiettivo 2030
di R.S.
L’Unione Europea punta a raddoppiare il tasso di circolarità entro cinque anni, obiettivo ambizioso che richiederà investimenti mirati e nuove competenze
La lotta al cambiamento climatico richiede un ripensamento profondo dei modelli produttivi. In questo contesto, l’economia circolare emerge come strumento chiave per ridurre l’impatto ambientale: meno sprechi, più riuso, materiali rigenerati e meno bisogno di nuove risorse.
Ma per passare dalla teoria alla pratica, serve un’alleanza con le tecnologie digitali. Soluzioni come Internet of Things, intelligenza artificiale, blockchain e big data sono essenziali per gestire in modo intelligente i flussi di materiali, monitorare gli sprechi, ottimizzare i processi di riciclo e rendere trasparenti le filiere produttive.
In Italia, il modello circolare è già piuttosto diffuso, ma il margine di miglioramento è ancora ampio. L’Unione Europea punta a raddoppiare il tasso di circolarità entro il 2030, obiettivo ambizioso che richiederà investimenti mirati e nuove competenze.
Le tecnologie possono rendere più efficiente l’intero ciclo di vita dei prodotti: sensori connessi permettono di prevedere usura e manutenzione, algoritmi migliorano la gestione dei rifiuti, e la blockchain assicura tracciabilità e fiducia.
Tuttavia, per far funzionare questo sistema serve collaborazione tra imprese, istituzioni e cittadini. L’innovazione digitale non può prescindere da quella ambientale: solo integrando questi due percorsi sarà possibile ridurre davvero le emissioni, creare valore economico e garantire un futuro più sostenibile per tutti.
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