Suicidio assistito, la procura di Genova chiede l'assoluzione di Cappato e Welby

di Marco Innocenti

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"Il Tribunale di Genova oggi può stabilire un precedente importante". Sentenza attesa nel primo pomeriggio

Suicidio assistito, la procura di Genova chiede l'assoluzione di Cappato e Welby

E' iniziato stamani davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Genova il processo contro Marco Cappato e Mina Welby. I due, in primo grado, erano stati assolti dal tribunale di Massa dall'accusa di assistenza al suicidio di Davide Trentini, il 53enne che nel 2017 decise di porre fine alle proprie sofferenze recandosi in una clinica privata in Svizzera, dopo 30 anni di lotta contro la sclerosi multipla.

In questa prima udienza del processo d'appello il procuratore generale di Genova Roberto Aniello ha chiesto la conferma dell'assoluzione per entrambi. La sentenza della Corte è attesa nel primo pomeriggio di oggi.

"La morte dignitosa deve essere accessibile a chi serve - ha commentato Mina Welby a margine dell'udienza - Il parlamento deve discutere e legiferare, secondo propria coscienza e non su quanto imposto dai singoli partiti. Io voglio dopo questa volta che il Parlamento ascolti e faccia la legge".

"Il tribunale a Genova può stabilire un precedente importante anche per le persone che non sono attaccate a una macchina - ha commentato invece Cappato - Oggi c'è in gioco la libertà delle persone di poter scegliere come porre fine alla propria vita, se in condizioni di sofferenza insopportabile di malattia. Il parlamento italiano non si assume la responsabilità di una decisione e quindi l'unica aula dove si discute è quella del tribunale. Non si possono attendere quattro anni e nove udienze per vedere affermato un diritto".