Sparò alla moglie, in aula le mail inviate mesi prima alla Asl

Aveva scritto alla Asl chiedendo aiuto, segnalando che la situazione della moglie stava peggiorando da mesi. Ora Gian Paolo Bregante, 72 anni, ex comandante di navi, è sotto processo con l’accusa di aver ucciso la donna nella loro casa di Sestri Levante, in provincia di Genova. Dopo il delitto, avvenuto a settembre 2024, fu lui stesso a chiamare i carabinieri e confessare l’omicidio.

Udienza – Durante la prima comparizione in Corte d’Assise, è stata letta in aula una delle mail inviate dall’uomo ai servizi di salute mentale della Asl4: “È possibile che qualcuno faccia qualcosa? La situazione sta peggiorando da vari mesi”, aveva scritto nel messaggio. Una richiesta di intervento che, secondo la difesa, dimostrerebbe il disagio vissuto in famiglia prima del gesto estremo.

Dinamica – L’omicidio si è consumato con un colpo d’arma da fuoco. Dopo aver sparato, Bregante ha telefonato ai militari, spiegando di aver agito perché la moglie si rifiutava di curare una grave depressione, condizione che – secondo il suo racconto – l’aveva resa sempre più aggressiva e difficile da gestire.

Dichiarazioni – “Non avevo mai pensato di ucciderla, al massimo in quest’ultimo anno ho pensato un paio di volte di darle uno schiaffo. Non so cosa mi è successo, alla fine sono esploso”, avrebbe dichiarato l’ex comandante durante l’interrogatorio dopo l’arresto. Il giudice, nell’ordinanza, ha parlato di un gesto compiuto “in preda a un raptus”.

Procedimento – Il processo si svolgerà con rito abbreviato: la difesa, rappresentata dagli avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci, ha rinunciato a chiamare testimoni, acconsentendo all’acquisizione degli atti raccolti durante le indagini. La prossima udienza è prevista per il 1° luglio.

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