Sestri Levante: morta dopo vaccino, legali imputati contestano i tempi dell'inchiesta
di steris
Rinviata al 25 febbraio la decisione sui cinque medici accusati di negligenza per la morte di Camilla Canepa
È stato rinviato al 25 febbraio l’inizio del processo nei confronti dei cinque medici accusati di negligenza per la morte di Camilla Canepa, la giovane studentessa di Sestri Levante deceduta nel giugno 2021 dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca durante un open day. La tragedia aveva scosso l’opinione pubblica e ora si svolge un altro capitolo giudiziario. In aula, i difensori hanno sollevato questioni procedurali sulla condotta dei pm.
Le accuse - Il caso riguarda la morte di Camilla, una ragazza di 18 anni che il 25 maggio 2021 si era sottoposta al vaccino AstraZeneca. Dopo circa una settimana, il 3 giugno, la giovane aveva iniziato a sentirsi male, venendo ricoverata nell’ospedale di Lavagna, dove i medici avevano riscontrato una piastrinopenia e fotosensibilità. Nonostante questo, era stata dimessa dopo una tac senza contrasto. Due giorni dopo, il 5 giugno, le sue condizioni sono peggiorate drasticamente, per via di una trombosi al seno cavernoso. Trasferita d'urgenza al Policlinico San Martino di Genova, Camilla è stata operata, ma è deceduta il 10 giugno. Le indagini hanno portato all'incriminazione di cinque medici dell'ospedale di Lavagna, accusati di negligenza per non aver adeguatamente diagnosticato e trattato la trombosi.
L'udienza - Nel corso dell'udienza preliminare, alcuni avvocati della difesa hanno sollevato questioni relative ai tempi dell'inchiesta. Durante l'udienza, lo zio di Camilla si è costituito parte civile. La madre e la sorella, però, hanno deciso di ricorrere direttamente davanti al giudice civile, senza costituirsi parte civile in questo procedimento penale. Sebbene i familiari fossero presenti in aula, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni pubbliche.
Le conclusioni dell’autopsia - I risultati dell’autopsia hanno confermato che Camilla non aveva patologie preesistenti e che non aveva assunto alcun farmaco che potesse aver causato la morte. Il referto ha stabilito che la trombosi, che ha portato al decesso, fosse "ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid", alimentando le preoccupazioni su possibili reazioni rare ma gravi ai vaccini.
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