Scontri a Genova, il pm del G8: "Dal 2001 non è mai stata voltata pagina"

di Fabio Canessa

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Zucca: "Forza usata a sproposito, ci sono costanti che si fa fatica a comprendere"

Scontri a Genova, il pm del G8: "Dal 2001 non è mai stata voltata pagina"
"Ci sono delle costanti che si fa fatica a comprendere". Enrico Zucca, il 'pm del G8', il magistrato - oggi sostituto pg in Tribunale a Genova - che per anni con grande coraggio e a volte in solitudine ha indagato sulle violenze compiute dalla polizia durante il G8 del luglio 2001 a Genova, commenta così quanto avvenuto ieri in piazza Corvetto durante gli scontri tra polizia e antifascisti. "Ho visto quello che è stato - ha detto Zucca -, ho guardato con gli occhi di un genovese e credo che la gestione dell'ordine pubblico sia ancora un punto critico. Pur dovendo riconoscere la difficoltà della gestione in situazioni del genere non è possibile non dire che certi episodi comunque richiamano alla mente quei giorni". I giorni del G8, appunto. "Quel che fa impressione - ha detto ancora Zucca - è che un poliziotto, pur nel non facile contrasto verso azioni anche violente, debba utilizzare la forza a sproposito. Mi chiedo: perché infierire e accanirsi con persone già a terra? Ecco, questa è una costante difficile da capire". Perché, continua il magistrato "non ci sono giustificazioni di modalità operativa o di concitazione. Diventa così un modo che appare ritorsivo", una sorta di "uso della forza che fa presupporre un non ponderato uso di questo mezzo". Sono immagini già viste, immagini che riavvolgono il nastro di un film vecchio di 18 anni. "Allora sentii parlare di 'prigionieri' - ha detto ancora Zucca - e erano alti funzionari di polizia che parlavano. 'Prigionieri', una parola che evoca scenari di guerra, il 'nemico'. Oggi sento parlare di 'ostaggi'. E questo rientra in una mentalità" che evidentemente è difficile da sconfiggere. "Sì, il pensiero continua a andare al G8 - ha concluso il magistrato -. Chi dice che è stata voltata pagina?".