Schenone a Tiro Incrociato: "Modello Genova? Rischioso da replicare per altre opere"
di Redazione
L'amministratore delegato di Gip: "Piano regolatore portuale vecchio e mai attuato per intero. Diga opera epocale, ma una sola imboccatura è sbagliata"
Ieri sera a Tiro Incrociato, la trasmissione di Telenord, Giulio Schenone, amministratore delegato di Gruppo Investimenti Portuali, ha raccontanto la sua vision sulla realtà economica della città e della regione. Passando per la famosa cena a casa sua con Toti e Burlando che ha fatto parlare molto in città..
Apertura d'obbligo per la recente visita del presidente Draghi. "Visita storica? Di certo molto importante. E' venuto per rendersi conto, toccare con mano la città, il porto, i loro cambiamenti. Politici locali defilati? Credo che l'immagine sia quella di lui a bordo della pilotina con Toti e Signorini".
La nostra città viene ormai associata al modello Genova, ma Schenone avverte. "Nacque in una fase particolare, emotiva. Ma è difficile replicarlo, per esempio sul Terzo Valico. Difficile e soprattutto rischioso".
Schenone conosce bene i ritardi precedenti: "Il piano regolatore portuale ha più di 20 anni, ne è stato realizzato il 60 per cento. Bisogna accelerare ma senza strappi, nel segno è ovvio dell'attuale normativa. Il Pnrr è importante, fondamentale, ma al nostro sistema portuale basterebbe che venissero completati i progetti precedenti per competere al meglio con il Nord Europa".
Evitando magari situazioni paradossali: "Dopo tanta fatica, adesso per il Terzo Valico il rischio è la strozzatura fra Tortona e Milano. Sarebbe il colmo. Io credo però che fra 2024 e 2025 possiamo essere finalmente pronti".
E ancora sulle questioni più calde. "Se pensiamo a una nuova diga, decisione veramente epocale, sarebbe sciocco non esaminare con estrema attenzione il progetto di un doppio ingresso, che possa favorire soprattutto le grandi navi. Tredici soluzioni per i depositi chimici? Magari quella buona è un'altra. Ponte Somalia non mi convince. Assolutamente da scartare l'opzione zero. Non possiamo perdere quel business, né nessun altro di un porto che è veramente completo, non monotematico".
Nei tempi più bui della pandemia, Schenone aveva scherzosamente rivelato a Telenord: "Siamo con il rosario in mano". Schenone riguarda il servizio d'archivio e sorride: "Noi, ma anche i traffici commerciali abbiamo svoltato rispetto a una fase difficile. La crescita potrà proseguire, magari a una cifra. Adesso importante che ripartano anche le crociere".
La chiusura, col botto, con la cena Toti-Burlando. Il menù resta top secret, il resto no. "Sono amico di Burlando, stimo Toti, non ci vedo niente di strano che si incontrino a casa mia. Il clamore? Indotto da quesstioni politiche, nella settimana che fu quella delle elezioni del presidente di Mattarella. Un ritorno di Burlando sulla scena politica? Segue la situazione, spera che la sinistra torni a vincere ma non credo proprio che tornerà".
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