Scagni resta in coma farmacologico dopo il pestaggio in carcere
di Redazione
I medici non sciolgono la prognosi, il 42enne recluso per l'assassinio della sorella rimane intubato
Resta intubato e in coma farmacologico al reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea Alberto Scagni, 42 anni, il detenuto del carcere di Valle Armea a Sanremo massacrato di botte, la sera del 22 novembre scorso, da due detenuti maghrebini che si trovavano in cella con lui. Oggi i medici avrebbero dovuto sciogliere la prognosi, ma le sue condizioni sono ancora gravi.
"A seguito degli esami clinici eseguiti questa mattina - si legge nel bollettino medico emesso dalla direzione sanitaria di Asl 1 - le condizioni del paziente permangono serie, tali da indurre i medici a mantenere lo stato di coma farmacologico".
Il quarantaduenne, condannato a 24 anni e 6 mesi per l'omicidio della sorella Alice, era stato aggredito con calci, pugni e con uno sgabello in testa e sul collo, tanto che i medici hanno dovuto ricostruirgli il naso e operarlo alla laringe, che è rimasta lesionata. Ha inoltre riportato un politrauma.
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