Savona, comitati: "No all'inceneritore in val Bormida, territorio già storicamente penalizzato"

di Redazione

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"Hanno la responsabilità definitiva i Comuni di Cengio e Cairo Montenotte: senza il loro assenso, il termovalorizzatore non si fa"

Savona, comitati: "No all'inceneritore in val Bormida, territorio già storicamente penalizzato"

"Hanno individuato le aree ex-Acna di Cengio e Cairo Montenotte come luoghi ideali per il termovalorizzatore che incenerirà i rifiuti indifferenziati dell'intera Liguria. Lo dice una delibera regionale, che ha fissato inequivocabili requisiti per la localizzazione. La Val Bormida ha una storia di inquinamento lunga e dolorosa, un'eredità ambientale pesante. L'ipotesi non è assolutamente accettabile". Così il coordinamento delle associazioni della Valle Bormida in una nota congiunta sottolineando che "il pericolo è molto concreto perché l'entroterra savonese è da sempre considerato la discarica delle produzioni più scomode, il cugino povero che si compra con una manciata di monete".

"Non dev'essere mai più così. Le decisioni dall'alto - prosegue - senza consultare le persone che hanno scelto di vivere in un luogo e investire in un modello di sviluppo sostenibile, sono violente e antidemocratiche. Guadagnerà solo il gestore privato che realizzerà l'impianto con la finanza di progetto: pagherà la costruzione, in cambio di un contratto di rifiuti da incenerire per i prossimi 30 anni".

"Gli svantaggi enormi per il territorio sono incalcolabili: sostanze chimiche, anche cancerogene, emesse 24 ore su 24 dove oggi non ci sono - rimarca -. In Valle Bormida, che ne produce la minima parte, sarebbe convogliato allo smaltimento il 99% dei rifiuti urbani indifferenziati dell'intera Liguria e non solo. Con la collocazione così vicina al confine fra Liguria e Piemonte, come già con l'ex Acna, si ripropone la consueta contraddizione: chi crede di avere risolto un problema per la propria Regione, ne crea uno considerevole per l'altra. Con una posta in gioco elevatissima".

"La ricaduta dei fumi inquinanti comprometterebbe fortemente la salute e l'economia di un ampio territorio. I distretti del cibo, con prodotti enogastronomici di eccellenza conosciuti e apprezzati anche all'estero. Crediamo cruciale considerare le conseguenze complessive di certe scelte. Appoggiamo con convinzione, per questo, la recente istituzione del gruppo di monitoraggio degli enti locali piemontesi, promossa dal presidente della Regione Alberto Cirio. Hanno la responsabilità definitiva i Comuni di Cengio e Cairo Montenotte: senza il loro assenso, il termovalorizzatore in Valle Bormida non si può realizzare",

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