"Sarebbe bello che...": l'appello di Antonio Gozzi ai candidati alle regionali
di Matteo Cantile
Il patron della Duferco chiede ai politici in corsa di occuparsi di temi concreti ed evitare polemiche sterili
Antonio Gozzi, patron di Duferco, spesso tirato per la giacca per spingerlo a una sua discesa in politica, ha condiviso sul suo sito Piazza Levante una riflessione sui principali problemi che affliggono la Liguria, in particolare la mancanza di opportunità lavorative per i giovani e l'invecchiamento della popolazione. L'editoriale è un appello ai candidati alla presidenza della Regione ha parlare più concretamente dei loro programmi.
Secondo un sondaggio promosso dalla Società Economica di Chiavari su oltre 350 giovani del Tigullio tra i 18 e i 30 anni, la maggiore preoccupazione per le nuove generazioni è la necessità di lasciare la regione per trovare lavoro. Questa situazione, sottolinea Gozzi, ha radici profonde che risalgono alla crisi delle grandi imprese a partecipazione statale degli anni ’70 e ’80 e alla difficoltà della Liguria di sviluppare un nuovo modello economico basato su iniziativa privata, start-up, turismo e servizi.
Gozzi critica duramente l'immobilismo e la diffidenza verso l'innovazione che, a suo avviso, hanno caratterizzato a lungo la cultura di governo della regione. Per cambiare rotta, "è necessario mettere in campo idee concrete e progetti di sviluppo, come l’espansione dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, collegandolo a un tessuto di piccole e medie imprese innovative, o il rafforzamento del ruolo strategico di Genova e della Liguria nel contesto del Mediterraneo".
Il patron di Duferco ha inoltre lodato il progetto di “Venture Building” promosso da Cassa Depositi e Prestiti, che ha portato otto milioni di euro in città per le start-up della blue economy, con un potenziale di investimento totale di oltre 70 milioni. Secondo Gozzi, è fondamentale che la politica regionale sostenga iniziative come questa e che i candidati alle prossime elezioni si esprimano chiaramente su questioni cruciali come la Gronda, la diga, lo SkyMetro in Val Bisagno e il tunnel subportuale. Queste infrastrutture, spiega, sono essenziali per uscire dall’isolamento e migliorare la mobilità della regione.
Anche il settore sanitario, afferma Gozzi, merita un dibattito più sereno e meno ideologico. Potenziare la sanità pubblica e la medicina di base è importante, ma non si può criminalizzare la sanità privata convenzionata, che spesso rappresenta un esempio di efficienza e qualità.
Gozzi conclude il suo editoriale con un appello ai candidati di ogni schieramento: dedicare questa breve campagna elettorale a parlare del futuro e delle opportunità per trattenere i giovani in Liguria, evitando le polemiche sterili sul passato. Solo così si potrà dare una speranza concreta e una visione positiva per il futuro della regione. Nel suo fondo Gozzi utilizzare spesso l'espressione "Sarebbe bello che": sarebbe indubbiamente bello che chi si è candidato a guidare la nostra regione per i prossimi 5 anni volesse provare a rispondere concretamente a questo appello.
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