Santolini, direttore traumatologia San Martino: "Monopattino mezzo più pericoloso in Italia"

di Gregorio Spigno

L'ortopedico ha aggiunto: "Servirebbe istituire l'obbligo di un esame per poterli guidare. E non risolvono il problema del traffico"

Lunedì scorso, a bordo di un monopattino elettrico, una donna di 34 anni ha tragicamente perso la vita in un incidente stradale. 
Il dottor Federico Santolini, direttore del reparto Traumatologia dell'Ospedale San Martino di Genova, in esclusiva a Telenord ha acceso un campanello d'allarme riguardo lo sviluppo che questi pericolosi e instabili mezzi di locomozione stanno avendo in Italia e a Genova, e sui conseguenti incidenti che ne sono derivati.
“Il monopattino è un mezzo ad altissima pericolosità. Ad oggi, a livello nazionale è il più pericoloso in circolazione: si calcola il numero di morti in rapporto al numero di incidenti, in rapporto al numero di mezzi in circolazione. Così spicca il monopattino. Noi abbiamo avuti diversi traumatizzati gravi da monopattino, quest'estate almeno 15 con problematiche facciali e agli arti superiori – ha detto il professor Santolini -. Sono molto frequenti le lussazioni di gomito. È la posizione che si assume per governare un monopattino che rende il mezzo intrinsecamente pericoloso”.
Su una possibile regolamentazione fatta a livello nazionale, come proposto dal sindaco Bucci: “Va fatta, ma non solo quella: bisognerebbe anche introdurre l'obbligo di sostenere un esame per dimostrare di essere in grado di condurre questo genere di mezzo, che necessita di notevolissime doti di destrezza ed equilibrio. Un monopattino potrebbe essere guidato da persone che non hanno conoscenza della strada, poi non hanno né un impianto di frenatura né di illuminazione adeguato.”
Problema viabilità: “A Genova non ci sono piste ciclabili ben strutturate: con fossi, buche e sali-scendi, tutto diventa ancora più pericoloso. La viabilità è difficile e il monopattino diventa quasi un escamotage. Non hanno la targa quindi non vengono multati nemmeno dai T-Red, non serve un esame, hanno dato anche bonus per comprarli... hanno reso tutto facile. Bisogna evitare altre tragedie in futuro, anche perché non è con i monopattini che si risolve il problema del traffico. Sono e restano mezzi pericolosi, da utilizzare al massimo per divertirsi ma non certo per un utilizzo quotidiano”.
In chiusura, un personale messaggio di cordoglio verso la donna deceduta: “Mi dispiace moltissimo per questa mamma. Se si pensa a questa tragedia, non ci sono altri discorsi da fare".