Santa Margherita: ucciso a coltellate dal vicino che aveva preso a bastonate
di Redazione
L'aggressore: "Mi è piombato in casa, non volevo ammazzarlo". Nel palazzo la vittima era conosciuta per minacce e comportamenti provocatori verso i condomini
Omicidio nella tarda serata di ieri a Santa Margherita Ligure.
In via Costamezzana un uomo di 35 anni, Alessio Grana è stato accoltellato a morte da un vicino di casa di 55 anni, Sergio Frisinghelli (nella foto), per questioni condominiali.
Sul posto è arrivato il personale medico del 118, ma per la vittima non c'è stato nulla da fare.
Prima di essere ucciso, Grana avrebbe colpito con un bastone il suo assassino. È la prima ricostruzione, fatta dai carabinieri della compagnia di Santa Margherita Ligure e del nucleo investigativo di Genova, di quanto successo ieri in via Costemezzana. Grana si sarebbe presentato alla porta di Frisinghelli e forse sotto effetto di stupefacenti o alcol lo ha aggredito. A quel punto l'uomo aggredito ha preso un coltello e lo ha colpito al torace. È stato lui stesso a chiamare i soccorsi.
Dopo essere stato medicato in ospedale a Lavagna è stato portato in caserma dove, assistito dal suo avvocato Claudio Zadra, è stato interrogato e poi arrestato per omicidio.
"Ho sentito che picchiava alle porte e quando ho aperto la mia mi è piombato in casa. A quel punto ho preso un coltello dall'armadio e l'ho colpito. Non volevo ucciderlo". È quanto ha detto ai carabinieri Frisinghelli, l'artigiano e giardiniere che ieri sera ha ucciso il suo vicino di casa Alessio Grana a Santa Margherita. Assassino e vittima abitavano uno di fronte all'altro negli alloggi in convenzione col Comune. Il ragazzo è stato colpito al secondo piano dell'edificio, è poi scappato e al piano terra dove si è accasciato davanti al portone d'ingresso.
Nelle prossime ore verrà fissato l'interrogatorio. Conosciuto a Santa come una brava persona, Frisinghelli era impegnato come volontario nella protezione civile. Aveva anche ricevuto una targa per l'aiuto offerto ai cittadini durante il Covid. Quella di ieri sera non sarebbe stata la prima volta che nel condominio c'erano dissidi. I condomini avrebbero segnalato la vittima più volte alle forze dell'ordine e ai Servizi sociali. Non aveva un lavoro stabile ed era conosciuto in paese come aggressivo e prepotente. "Una situazione invivibile. Ci minacciava e provocava continuamente", hanno detto i vicini.
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