Sanremo: telefonata Salvini-Baglioni, pace fatta dopo le frasi sui migranti
di Fabio Canessa
1 min, 47 sec
Il ministro conferma: "No problem, siamo in democrazia. Basta non scadere nell'insulto"
Incidente chiuso: una telefonata di "chiarimento" tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e Claudio Baglioni archivia la querelle scoppiata qualche giorno fa quando, alla conferenza stampa di presentazione del festival di Sanremo, il direttore artistico aveva preso posizione sul tema dei migranti, criticando le politiche dell'attuale governo e dei precedenti, ritenute "non all'altezza della situazione".
"Se la questione fosse stata presa in considerazione anni fa, non si sarebbe arrivati a questo punto", aveva detto Baglioni, sollecitato dai cronisti su un tema che lo ha visto per dieci anni in prima linea a Lampedusa con l'evento musicale O'Scià. E ancora: "Ci sono milioni di persone in movimento, non si può pensare di risolvere il problema evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo alla farsa". Il ministro non aveva gradito e via Twitter era arrivata la risposta piccata: "Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo". Rincarando successivamente la dose: "Siccome Baglioni è pagato dai cittadini italiani, da una rete pubblica, per una iniziativa pubblica, se evita di usare il microfono e il palco di Sanremo per fare comizi gli italiani gliene saranno grati".
Salvini aveva però anche ammesso di essere un fan di Baglioni: "A me piace. Mio figlio mi dice che ascolto musica vecchia, Battisti, De Andrè, Vasco e Baglioni. Mi piace quando cantano, poi ogni cantante ha diritto di pensarla come vuole". E oggi, dopo aver confermato la conversazione ("Ci siamo sentiti al telefono, no problem. Ho tanto tempo da impegnare al lavoro che non posso impiegarlo in polemiche con Tizio e Caio"), ribadisce: "In democrazia va bene così, basta che non si scada nell'insulto".
Dalle dichiarazioni di Baglioni aveva preso le distanze anche la direttrice di Rai1, Teresa De Santis, colta alla sprovvista dalle esternazioni del cantante. "Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo. Invece, e non solo per responsabilità di Claudio Baglioni, sono state trasformate nel solito comizio", aveva scritto in una lettera a Dagospia. Ma a blindare il festival, evento dell'anno per la Rai, era poi intervenuto l'ad Fabrizio Salini, assicurando il clima di "piena collaborazione" con il direttore artistico.
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