Sanremo, detenuto ferisce gravemente agente. UIL: "Serve un decreto carceri urgente"
di Redazione
Il detenuto di origini africane è stato già autore di un'altra aggressione
“E' successo oggi intorno alle 13,30 un detenuto di origini africane T.B. , già ieri autore di un’ aggressione nei confronti di un altro Agente , ha aggredito con estrema violenza un Poliziotto penitenziario , colpendolo senza alcun motivo , in pieno volto , trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso ha riportato una prognosi di 10 gg a darne notizia è Fabio PAGANI Segretario Regionale UIL PA POLIZIA PENITENZIARIA - solo grazie all’intervento del personale di Polizia penitenziaria accorso si è evitata peggior sorte - si è riusciti a bloccare e immobilizzare il detenuto a mani nude - precisa il sindacalista della UIL - Ogni giorno nelle carceri si registra un vero e proprio bollettino di guerra, con feriti e, talvolta, qualche morto, per la violenza scatenata da detenuti di fatto vittime anche loro dell’inefficienza del sistema e abbandonati a sé stessi al pari degli operatori. Sono ormai più di centoventi al mese gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria che subiscono violenza fisica. Servono dunque interventi urgenti ed equilibrati , quanto tangibili, nei maggiori penitenziari che consentano di affermare la presenza dello Stato. Certo è che non si può continuare a restare inermi a fronte di omicidi, suicidi, e disumane aggressioni. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Ministro della Giustizia e il Governo tutto, non possono abdicare al rispettivo ruolo - spiega il sindacalista. E’ necessario un decreto carceri per affrontare l’emergenza, fatta soprattutto di un vuoto organico della Polizia penitenziaria di 18mila unità, di sovraffollamento detentivo ( SANREMO 280 detenuti su 220 previsti ), di equipaggiamenti, strumentazioni e tecnologie inadeguati, nonché di disorganizzazione ancestrale - 14mila detenuti in più e 18mila appartenenti alla Polizia penitenziaria in meno richiedono un intervento urgente per conseguire sia il deflazionamento della densità detentiva sia cospicui rinforzi organici, con procedure straordinarie e accelerate, negli operatori, oltre a riforme strutturali e complessive. In mancanza, altro che stanze dell’ amore, continueranno morte, orrore e sofferenza - conclude PAGANI ”.
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