Sanità Liguria, la denuncia di Pastorino: "Alisa non paga gli operatori di radioterapia"
di Redazione
"Dal 30 giugno i servizi aggiuntivi serali di radioterapia non vengono più effettuati. Silenzio totale dei vertici”
"Dal 30 giugno i servizi aggiuntivi serali di radioterapia non vengono più effettuati. Ma purtroppo rimangono degli strascichi con il personale: A.Li.Sa. non paga le prestazioni agli operatori, tradendo completamente gli accordi presi con il personale sanitario che si era impegnato a recuperare le terapie sospese, o rallentate, dalle difficoltà di manutenzione agli apparecchi del Policlinico San Martino". Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione sanità, che venerdì scorso ha nuovamente interpellato per iscritto il Commissario Straordinario Locatelli denunciando la grave inadempienza della "super-ASL", che colpisce medici e tecnici, ma che infine nuoce pesantemente sui malati costretti a ricorrere a tali terapie.
"Torna subito alla mente la "retorica degli eroi", che tanto piaceva a qualcuno nei giorni della pandemia. Evidentemente gli operatori sanitari sono eroi quando l'emergenza incalza; ma diventano persone con cui si possono tradire i patti, quando l'emergenza si attenua. Tirando le somme: è in gioco la credibilità di A.Li.Sa. e del suo Commissario Straordinario -accusa Pastorino -. Durante l'emergenza il personale sanitario ha sempre dimostrato di avere a cuore la salute dei pazienti, e al contempo la tenuta e la funzionalità del servizio sanitario pubblico. Hanno dato tutto: A.Li.Sa. ha incassato una straordinaria disponibilità, frutto dello spirito di servizio che anima questi lavoratori. E adesso li tradisce, rinnegando gli impegni assunti".
"Non sono bastate le numerose istanze che abbiamo rivolto ad A.Li.Sa. Evidentemente i vertici ritengono che questa sia la strada giusta. Ma poi non ci vengano a parlare di "ritorno alla normalità" -conclude Pastorino -.Normalità per noi significa che gli operatori sanitari siano retribuiti per le prestazioni aggiuntive, peraltro effettuate in orario serale fuori dal turno di lavoro. E che i malati possano ricevere le cure necessarie, nel più breve tempo possibile, perché non debbano pagare con la propria salute le inefficienze del sistema e i mesi del lockdown".
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