Sampdoria, quel filo "Sottil" tra Pafundi e Mancini

di Simone Galdi

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Il talento neo-blucerchiato chiamato in Nazionale dalla bandiera doriana, quando all'Udinese lo allenava il tecnico torinese

Sampdoria, quel filo "Sottil" tra Pafundi e Mancini

Dal pomeriggio di ieri, venerdì 22 agosto, Simone Pafundi è un giocatore della Sampdoria: il giovane talento scuola Udinese ha firmato un contratto che lo lega al club blucerchiato fino al 30 giugno 2030, pur a titolo temporaneo con opzione e contro-opzione. Diciannove anni e grandi aspettative fin da quando ne aveva 16, Pafundi si è trovato in passato tra due tecnici legati alla Samp in modi diversi e che, per uno scherzo del destino, saranno di nuovo protagonisti del suo prossimo avvio d'avventura in blucerchiato.

La convocazione shock – Il 18 marzo 2023 Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale, ha appena chiamato in azzurro un giocatore molto giovane ma ancora poco conosciuto, proprio Simone Pafundi, all'epoca 16enne fantasista dell'Udinese. Presenze in Serie A: 3. Minuti giocati nel campionato in corso: 9. Il tecnico dei friulani in quel momento è Andrea Sottil, cui al termine di Udinese-Milan (gara in cui Pafundi resta in panchina 90 minuti) viene chiesto un parere sulla convocazione del suo giocatore, fin lì non troppo utilizzato in Serie A a dispetto delle qualità che gli si riconoscono. "Su Pafundi c'è un progetto importante, imposto dalla società – dice Sottil alla stampa – io lo sto guidando, facendogli fare gli step giusti per proteggerlo, per farlo crescere in una maniera serena. Lui è un ragazzo molto umile, che ha grandissime qualità. Sono strafelice che sia convocato in Nazionale. Stiamo parlando di un 2006, qui stiamo facendo con lui un percorso di crescita rispettando tutti gli step". Un modo per dire che in prospettiva la stoffa c'è, l'esperienza per giocare titolare in Serie A nell'Udinese non ancora.

La risposta del Mancio – Due giorni dopo è inevitabile rivolgere a Roberto Mancini il quesito più scontato: come può essere convocato un giovane giocatore, per quanto talentuoso, che non viene preso in considerazione nella sua squadra di club? Mancio mostra tutta la sua convinzione e risponde in modo forte: "Le convocazioni nostre sono: primo Pafundi, poi tutto il resto. Perché? Perché un giocatore giovanissimo con una qualità incredibile. È un ragazzo giovane, ma vorrei si allenasse con quelli più grandi per migliorare e capire in fretta dove dovrà andare a giocare. Crediamo molto nelle sue qualità. Ha 17 anni da poco, ai miei tempi i campioni giocavano a 17 anni titolari in Serie A. La mia speranza è che possa giocare presto titolare in Serie A e poi possa essere un giocatore della Nazionale per i prossimi 20 anni".

Quel filo annodato – Il resto è storia più o meno nota. Pafundi fa il suo esordio in Nazionale maggiore a 16 anni, 8 mesi e 2 giorni, nel match contro l’Albania. Le aspettative su di lui si alzano a dismisura, ma nelle due stagioni successive, tra Udinese e Losanna, colleziona meno di 30 presenze, con una sola rete (nel sentito derby del Lago Lemano tra Losanna e Servette, vinto dai ginevrini per 3-1). Diversi infortuni ne frenano la crescita, minando la sua continuità di rendimento. Roberto Mancini si dimetterà da Commissario Tecnico dell'Italia il 4 agosto 2023, poco più di quattro mesi dopo aver portato Pafundi in azzurro. Andrea Sottil resta tecnico dell'Udinese fino al 24 ottobre dello stesso anno, venendo esonerato a stagione in corso. Stesso destino che si ripeterà un anno più tardi, stavolta da allenatore della Sampdoria. Lunedì sera al "Luigi Ferraris" Sottil tornerà da avversario sulla panchina del Modena. Sul campo di Marassi potrà stringere la mano al suo ex giocatore e ad osservare la scena dalla tribuna, chissà, potrebbe esserci anche il Mancio.

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