Sampdoria, ora la forza è (anche) nella panchina

di Maurizio Michieli

2 min, 17 sec

Borini e Stojanovic decisivi con la Ternana. Aspettando Esposito e Pedrola

Sampdoria, ora la forza è (anche) nella panchina

Quarta vittoria consecutiva, quattro gol segnati, una tripletta (firmata da De Luca) e il settimo posto in classifica "protetto" dall'assalto pomeridiano delle dirette concorrenti ai play off. Tutto nella stessa, magica serata. Resa ancora più luminosa dalla presenza di quasi 25.000 tifosi blucerchiati al "Ferraris". Una festa, sebbene la sorpresa fosse nascosta in fondo all'uovo. Eppure il risultato non è nemmeno troppo largo, considerato che l'ottimo Iannarilli, storico portiere della Ternana, è stato il migliore in campo e ha compiuto due autentiche prodezze nel primo tempo su Verre e nella ripresa su Borini.

Semmai stupisce come né l'arbitro Prontera né soprattutto l'assistente Arace abbiano visto il rigore di Amatucci, per il quale è stato determinante e provvidenziale per la Sampdoria l'intervento di Miele al Var. Roba che il penalty di Ghilardi a Bari, fischiato senza esitazioni, è acqua fresca. Eppure secondo un "collega" nazionale la Samp è pure sostenuta dalla... criminalità organizzata. Viene da ridere, se non fosse che di fronte a certe cose ci sarebbe da piangere. L'importante è che tutto sia andato a dama, poiché se i successi con Ascoli e Bari erano stati un po' generosi, la prestazione contro le Fere ha completamente riabilitato la Samp e prodotto tre punti meritatissimi.

Va semmai rimarcato come, anche in questa circostanza, l'apporto della panchina, nel momento in cui la squadra era un po' spenta, sia stato decisivo. Gli ingressi di Piccini, Alvarez ma soprattutto Borini e Stojanovic hanno riacceso la luce, facendo pendere la bilancia nettamente in favore dei blucerchiati. Nell'attesa di rivedere in campo anche Esposito e Pedrola, i diamanti neanche trooppo grezzi di Andrea Pirlo.

Insomma, c'è di che essere ottimisti. Senza esaltazioni ma con fiducia. Questa Sampdoria non è la stessa di inizio stagione: ha cambiato diversi giocatori (Kasami, per dirne uno, non c'era; De Luca era convalescente), ha visto maturare i giovani (Stankovic, Ghiliardi, Facundo, Yepes ora hanno 30 partite di serie B alle spalle), si è rinforzata a gennaio (persino il 2006 Leoni gioca come un veterano e sta offrendo un grande contributo), si è assestata a livello societario, è cresciuta di pari passo con la maturazione di Pirlo come allenatore. Tutti ingredienti che autorizzano a sperare nel raggiungimento dell'obiettivo play off. Che non significa serie A, ma la possibilità di giocarsela. E per un club che 11 mesi orsono era sull'orlo del fallimento si tratterebbe comunque di un traguardo insperato. Che potrebbe diventare addirittura eccezionale se pure Esposito e Pedrola fossero a disposizione nella "coda" alla regular season al massimo della condizione. Intanto, conta non abbassare la guardia e restare umili. Poi, presentarsi da dietro, a fari spenti, con 20 e non solo 11 giocatori potabili consentirebbe di sedersi al tavolo con l'ambizione di arrivare sino al dolce.