Sampdoria, il veleno nella Kouda e le ragioni per sperare

di Maurizio Michieli

2 min, 54 sec

A quattro giornate dalla fine della regular season, non rimane che il cuore oltre l'ostacolo

Sampdoria, il veleno nella Kouda e le ragioni per sperare

Una Sampdoria talmente brutta al "Picco" contro il generoso e spuntatissimo Spezia da pensare che sia stato davvero il virus intestinale rivelato da Pirlo dopo la partita ad avere condizionato la prestazione dei blucerchiati sul campo. Vero è che di recente - pur in presenza di buon risultati (quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle ultime sei gare) la Samp stava già giocando piuttosto male. Ma non così male e senza sangue come accaduto sabato nel derby regionale. Ecco perché la speranza è che si sia toccato il fondo di un periodo assai poco brillante e che da sabato in poi - ore 16,15 al "Ferraris" contro l'ottimo Como - si possa vedere una squadra diversa nel poker di incontri che restano al termine della regular season di serie B.

A "sporcare" il pomeriggio ci si sarebbe pure messo il presunto episodio di razzismo nei confronti di Kouda da parte di un piccolo gruppo di tifosi blucerchiati. Benissimo ha fatto la società a emettere tempestivamente un comunicato in cui dichiara la propria assoluta disponibilità ad assecondare le autorità nel riconoscimento degli eventuali responsabili dello squallido gesto. Poi, resto dell'idea che certi comportamenti - da condannare, reprimere e punire - siano più frutto dell'idiozia che del razzismo vero e proprio, altrimenti non si capisce perchè Darboe sia stato risparmiato dai medesimi imbecilli. Che si tratti di stupidità è persino confermato dal fatto che il povero Kouda (in bocca al lupo sincero a questo ragazzo per il prosieguo della sua carriera) sia stato involontariamente il miglior giocatore della... Sampdoria. Si fosse chiamato Coda e non Kouda, le cose sarebbero andate diversamente.

Detto dunque ogni "male" della Samp vista alla Spezia, veniamo alle ragioni per le quali il sabato spezzino non è stato totalmente da buttare via. I pareggi di Brescia, Pisa, Cittadella-Sudtirol hanno anzitutto consentito alla squadra di Pirlo di conservare, con il punto miseramente raccolto senza meriti, l'ottava piazza in campionato con una giornata in meno da disputare. Poi, la sorte si è rivelata alquanto benevola. Se un rigore come quello di Borini fosse stato negato alla Sampdoria, di certo Legrottaglie e Mancini, come accaduto durante l'anno a fronte di arbitraggi discutibili subìti dai blucerchiati, si sarebbero fatti sentire. Sorvolo sull'episodio Ghilardi-Di Serio. O meglio concordo con D'Angelo: il Var, applicato così, rovina il calcio. E Ghilardi per l'ennesima ingenuità avrebbe "meritato" di essere punito. Ma la stoccata dell'attaccante sulla testa del difensore c'è ed è bella netta e con il metro di giudizio di oggi - ripeto, di oggi - quello è fallo tutta la vita. Dopodiché, a parti invertite anche la Sampdoria si sarebbe incazzata. Resta il fatto che le cose sono andate bene alla squadra di Pirlo.

In terzo luogo - dopo il risultato e la sorte benevola - aggiungerei che l'avere ritrovato in un colpo solo sul terreno di gioco Piccini, Esposito e un Pedrola in crescita non può che essere considerato strapositivo. E' evidente che tutto questo non basta e non basterà con il Como, la Sampdoria deve alzare e di molto il livello delle sue prestazioni se vuole mantenere il posto nei play off. Ma l'obiettivo è ancora e sempre di più alla portata, quindi va perseguito con ogni mezzo, traendo proprio spunto dalla sfida del "Picco", dove le fiamme dell'inferno sono arrivate a lambire la Sampdoria scottandola appena. Guai a disprezzare i regali del diavolo.