Sampdoria, Giampaolo: "Col Milan serve il 110%. Winks? L'ho visto mezzo allenamento, chiedete ai medici"

di Edoardo Cozza

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Il tecnico blucerchiato: "Anche le partite proibitive si devono giocare con convinzione". Il centrocampista inglese non ci sarà, così come Colley

Sampdoria, Giampaolo: "Col Milan serve il 110%. Winks? L'ho visto mezzo allenamento, chiedete ai medici"

"Il Milan è la squadra più forte per quello che ho visto finora. Sarà una partita durissima. Dovremo dare il 110%". Nonostante riconosca la forza della squadra di Pioli, il tecnico della Sampdoria Marco Giampaolo non parte sconfitto. "Non ci sono partite facili, alcune sono quasi proibitive però penso che si debbano giocare con convinzione perché non sai mai cosa può succedere. Nell'anno solare in campionato hanno perso solo una volta con lo Spezia, magari chiederemo a loro come hanno fatto a batterli".

La sconfitta di Verona fa ancora male. "Una gara compromessa da 7-8 minuti di cattiva gestione - ha spiegato Giampaolo -. Ne abbiamo parlato ma ora è archiviata e la partita più importante è la prossima domani contro la squadra migliore del campionato che quando pareggia è come se perdesse, ma giocheremo col coraggio giusto".

Una sfida che non vedrà ai nastri di partenza Colley e Winks, non ancora recuperati. "Recuperiamo Ferrari, Murillo e Quagliarella, che ha avuto un problema in settimana, ma sta bene e ci sarà e anche Gabbiadini sta sempre meglio. Modulo? Dipende sempre dai giocatori che ho a disposizione e dalla tipologia dell'avversario. Comunque so già come giocare contro il Milan. Winks? L'ho visto mezzo allenamento, per il resto chiedete ai medici".

Ma non c'è solo l'aspetto tecnico che tiene banco in casa Samp alla vigilia della sfida al Milan. Marco Giampaolo ha parlato anche di rumors usciti dalla società secondo cui alcuni non starebbero apprezzando il suo lavoro. "Noi dobbiamo avere una comunicazione almeno univoca. Voi giornalisti avete troppi interlocutori nel club. Quando ce ne sono tanti ci sono pareri diversi e questo non va bene. Io non ho bisogno di rassicurazioni o di conforto. Al contrario sono io che devo dare sicurezza e certezza agli altri. Piuttosto qualora ci fosse prurito vorrei che mi venisse manifestato e vorrei che la comunicazione fosse gestita in maniera più discreta".