Sampdoria, ecco perché adesso bisogna credere all'Europa

La Sampdoria torna a vincere contro il Sassuolo dopo lo stop con l'Atalanta. I blucerchiati sembravano ormai estromessi dalla corsa all'Europa ma l'ultima giornata di campionato ha restituito più di una speranza. Torino e Fiorentina hanno perso mentre l'Atalanta ha fermato inaspettatamente il proprio cammino pareggiando contro il Chievo. Adesso il settimo posto dista solamente tre punti. Nel giro di una settimana tutto è cambiato: i blucerchiati hanno ripreso la propria marcia, la squadra è tornata a mostrare un gioco eccellente e la classifica è tornata a sorridere. Il primo a chiedere uno sforzo in questo finale è proprio il tecnico Marco Giampaolo che mai come in questa stagione vorrebbe il salto di qualità: "Siamo lì dieci partite da giocare sono tante, possiamo dare un senso a questo campionato, possiamo ancora smentire chi ci vede in un percorso che poi declina puntualmente ogni anno. le sfide sono tante..." Dieci partite per inseguire il traguardo Europa e un calendario proibitivo nel mese che attende i blucerchiati dopo la sosta. Milan, Torino, Roma e Genoa in rapida successione. Per raggiungere l'obiettivo servirà dunque una Samp capace di andare oltre i propri limiti. Da questi incontri i blucerchiati usciranno con maggiori certezze. In caso di risultati positivi la Sampdoria tenterà il rush finale per l'Europa, in caso contrario dovrà accontentarsi di un piazzamento nella parte sinistra di classifica. Nel girone di andata in questo poker di sfide la Samp guadagnò solo un punto nel derby, un ruolino di marcia che se replicato condannerebbe la squadra di Giampaolo a un finale di stagione anonimo. Le speranze del tecnico sono anche riposte in Fabio Quagliarella, se il capocannoniere del campionato riuscirà a continuare con questo ritmo allora i blucerchiati potranno continuare a sperare: "Quagliarella se sarà competitivo da qui fino al termine del campionato per la classifica cannonieri, significa che la Samp sarà competitiva per un 'posto al sole'" (Alessandro Bacci)