Sampdoria, Di Francesco: "Con il Verona non è la partita della vita"
di Alessandro Bacci
2 min, 41 sec
Il tecnico: "Mi auguro che quello che ho dato alla squadra sbocci"
La Sampdoria deve rialzare la testa in fretta. L'ultimo posto in classifica pone Eusebio Di Francesco in bilico, il tecnico è consapevole che un eventuale risultato negativo a Verona potrebbe costargli caro. In questa settimana di lavoro l'allenatore si è concentrato sulle lacune della Samp per l'insidiosa trasefrat del Bentegodi: "Solitamente la squadra può aver lavorato bene ma ci sono altri aspetti che determinano la gara. Bisogna rimanere in partita davanti a tutte queste situazioni. Abbiamo lavorato a livello difensivo e offensivo e mi auguro che domani venga messo in campo".
Il tecnico ha poi ricordato il presidente Squinzi: "Per me è stata una persona importantissima che non si lega ad un aspetto calcistico ma umano. E' stata una persona di altissimo livello, la sua presenza è stata costante. Anche quando non c'era sentivi la sua presenza. Ma non solo sua ma anche della moglie, la dottoressa Spazzoli".
Come sta la squadra sia mentalmente che fisicamente? "L'aspetto mentale è fondamentale per preparare ogni partita. E' fondamentale approcciare la gara nella maniera giusta ma metterla come partita della vita può essere un errore. Deve essere una partita giocata con grandissima applicazione ma non mettiamola come partita della vita perché non mi sembra giusto perchè ci sono tante gare da giocare-. Maroni non è convocato perchè è ancora alle prese con questo problema alla caviglia. La sosta lo aiuterà a tornare il prima possibile. Questa settimana abbiamo avuto bisogno di preparare la partita e certe dinamiche le abbiamo lasciate un attimo da parte. Avrà maggiore considerazione la prossima settimana. Gabbiadini si è allenato con la squadra mentre si è fermato Thorsby. La squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente, ha corso ma deve correre bene per fare prestazioni di un certo tipo. Linetty ha avuto uno stiramento. Si è fatto male all'adduttore calciando in porta".
Questa squadra è caratterialmente fragile o c'è qualcosa'altro che li condiziona? "Nell'insieme generale sono ragazzi che hanno bisogno di essere guidati. Chi è leader lo si vede da come corre sul campo. A me piace spronarli e che si aiutino anche con la parola. E' un percorso, a volte riesce bene e a volte meno. Abbiamo delle fragilità, è ovvio, ma su questo dobbiamo migliorare".
Sarà difesa a tre o a quattro? "Se noi dobbiamo analizzare come abbiamo preso i gol, quello più brutto dal punto di vista tattico lo abbiamo incassato a quattro. Noi stiamo lavorando per limare quei 30, 40 cm che fanno la differenza. Se giochi a tre devi essere bravo ad accorciare in avanti sennò perdi sempre un uomo in mezzo al campo. Non devi avere paura, devi avere il coraggio per accorciare".
Come si sente Di Francesco in questo momento? "Siamo un bel gruppo in discussione (sorride ndr). L'ho detto anche a fine partita: sono una persona troppo intelligente e capisco certe situazioni. Io devo dare il meglio di me stesso, mi auguro che quello che ho dato alla squadra sbocci".
Cosa si aspetta da Quagliarella? "Fabio è il primo a sentirsi responsabilizzato della situazione in classifica. La voglia c'è e questa settimana ha lavorato come non mai ma, al di là dei gol che sono fondamentali, deve dare un contributo generale ai compagni. E' normale che è una stagione differente, ha un anno in più, bisogna tirarsi su le maniche tutti insieme a cercare di fare meglio".
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