Sampdoria, Beppe Gambetta: "Negli Usa conoscono la nostra storia"
di Redazione
Il compositore a Telenord: "Mi sono innamorato della bellezza dei colori blucerchiati"
Il Sampdoria Club Carige ha consegnato il premio annuale a Beppe Gambetta. Ogni anno il club premia un personaggio del mondo della scienza, della cultura, e dello spettacolo di comprovata fede blucerchiata. Il premio, arrivato alla 28° edizione, è stato consegnato a gambetta con la seguente motivazione: “ha contribuito alla diffusione dei colori blucerchiati portando la sua fede calcistica in giro pe ril mondo nel corso della sua attività di chitarristica acustico e compositore di fama internazionale”.
Un po' di emozione per Beppe Gambetta come confermato a Telenord: “Sono un sampdoriano di vecchia data. Ai miei tempi prima di inziare a viaggiare, ho partecipato anche ai lavoro della Federclub, ho inventato alcune delle bandiere storiche e ho creato il meeting dei tifosi blucerchiati provenienti da fuori Genova. Sono legato da ricordi incredibili e da quando ho iniziato a viaggiare come musicista ho vissuto questa passione dalla distanza. È bellissimo partecipare a questo evento in cui si parla anche di solidarietà.”
Cosa significa essere un sampdoriano fuori dall'Italia? “Un po' di anni fa significava soffrire tantissimo. Negli Stati Uniti a volte neanche il New York Times aveva i risultati del lunedì, e quindi era difficile sapere anche solo il risultato. Adesso siamo connessi e anche i sampdoriani lontani posso vivere in tempo reale le gioie e gli eventuali dolori.”
Il ricordo più bello legato alla Sampdoria? “Ne ho troppi. Sono diventato sampdoriano per la bellezza. I miei amici mi hanno portato a vedere una partita negli anni 70. Siamo entrati nella Sud in ritardo nel momento in cui entravano le squadre e sono stato avvolto da questa bellezza. Mi sono innamorato. Quel giorno la Sampdoria aveva perso con il Napoli e ho capito che l'amore per una squadra è indipendente dalla vittoria.”
Un commento sul derby? “Una vittoria fatta di sfottò, per me è importante perché nel paese in cui vivo di 600 abitanti e c'è un altro genovese ed è genoano. Non vedo l'ora di ritornare e di potergli fare qualche battuta. Questo è il mio derby personale.”
Negli Stati Uniti è riuscito a contagiare qualcuno con la sua fede blucerchiata? “In realtà incontro persone che conoscono la Sampdoria molto bene, che conoscono la nostra storia. Quando parlo di Genova incontro appassionati che hanno una grande conoscenza di quello che abbiamo fatto. Mi fa piacere perché un sacco di gente ci conosce.”
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