Rosson, Lega: “Noi non rispondiamo a Toti, ma ai nostri elettori”

di Antonella Ginocchio

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La reazione dopo la doppia frattura sulla App Immuni e sul Garante per i detenuti

Rosson, Lega: “Noi non rispondiamo a Toti, ma ai nostri elettori”

“Noi non rispondiamo a Toti, ma ai nostri elettori”. E’ perentorio Alessandro Rosson, capogruppo della Lega nel Consiglio provinciale della Spezia, dopo la doppia frattura, che in una giornata ha visto il Carroccio ed i Totiani su fronti opposti.

Il primo strappo si è consumato sulla App Immuni, con il governatore in aperto contrasto con la sua vice ed assessore alla sanità, Sonia Viale. Il secondo, ancor più pubblico, è avvenuto in Consiglio, sulla proposta di legge che istituisce il garante per i detenuti. La proposta è stata presentata dal centrosinistra. Forza Italia e Totiani favorevoli, Lega contraria.

“La Lega non subisce diktat da nessuno. Noi votiamo secondo scienza e coscienza”, ribadisce Rosson. L’esponente del Carroccio spiega le ragioni del voto contrario all’istituzione del garante. “Esiste già a livello nazionale e qui avrebbe costituito soltanto l’ennesimo carrozzone, comportando l’esborso di un corposo stipendio”. E per quanto riguarda l’App, Rosson spera che Toti si ravveda: “Non ci sono garanzie sul rispetto della privacy e dei dati sensibili”.

Ma - ci si chiede - la divergenza su temi così importanti, non è di ostacolo ad un programma elettorale comune?

“E’ chiaro che bisognerà mettersi ad un tavolo con Toti”, dice Rosson, lasciando intendere che il programma ancora non c’è e che la Lega fisserà dei cardini. “Dovrà essere varato un accordo politico di programma”, dice il capogruppo,  puntualizzando che la Lega fissa dei punti irrinunciabili”. E ribadisce: “Siamo gli azionisti di maggoranza”.