Ritorno a scuola, la bufala corre sui social: "Non autorizzo a isolare mio figlio"
di Marco Innocenti
Da giorni circolano catene di mamme indignate che temono la "reclusione" per i propri figli in caso manifestino i sintomi covid
Da alcuni giorni, soprattutto su Facebook, sta circolando una catena, nata da una vera e propria bufala, che inviterebbe tutti i genitori a postare sul loro profilo social una sorta di diffida alla scuola di appartenenza dei propri figli a non mettere in atto quanto contenuto nel protocollo di sicurezza nel caso il minore manifesti sintomi riconducibili al coronavirus. Il tutto ovviamente condito da estratti del protocollo ministeriale che, però, sono assolutamente falsi. "In presenza di sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° durante l'orario scolastico - si legge in questi stralci-bufala - per gli alunni scatta una rigida procedura" che prevederebbe, fra le altre cose, che "i genitori non potranno in alcun modo prelevare il proprio figlio da scuola, che sarà affidato all'autorità sanitaria". Una procedura, insomma, degna delle peggiori dittature ma, in realtà, il protocollo ministeriale (che potete leggere qui) non prevede niente di tutto ciò.
Incredibilmente, però, per provare a fare chiarezza e sgombrare il campo da ogni fake news, è dovuto correre ai ripari anche lo stesso ministro dell'istruzione Azzolina: "Sta purtroppo girando una grave fake news - scrive il ministro - su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all'interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l'infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all'autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente. Il Protocollo di sicurezza prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile "al ritorno al proprio domicilio" e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti".
Inutile dire che, in pochi giorni anzi poche ore, migliaia di genitori allarmati si sono affrettati a postare sulle loro bacheche social questa sorta di diffida: "Il 14 settembre io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre… Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo! Non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento… Fino alla maggiore età io genitore sono unico tutore di mio figlio!".
Una volta chiarito che niente di tutto ciò verrà posto in essere, men che meno la consegna coatta dei minori all'autorità sanitaria, è anche bene dire che una diffida di questo genere, men che meno se affidata ai social, non ha alcun valore legale. Si tratta solo dell'ennesima catena di Sant'Antonio nella quale, purtroppo, continuano a cadere tantissime persone.
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