Rigassificatore, scintille Calenda-Mieli: "No al trasloco a Vado se è solo per ragioni politiche"
di Stefano Rissetto
Scintille tra il leader di Azione e l'ex direttore del Corsera per... colpa del consigliere regionale ligure Pippo Rossetti
Il rigassificatore di Vado provoca un fortunale mattutino sui social, protagonisti il leader di "Azione" Carlo Calenda e l'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, per... colpa di Sergio "Pippo" Rossetti, consigliere regionale ex Pd da poco passato ad Azione. Mieli in un intervento radiofonico chiama in causa Carlo Calenda, citando Rossetti: "Il consigliere regionale ligure - sostiene Mieli - dice di no a rigassificatore a Vado Ligure per osteggiare Toti. E' come se lo avesse detto Calenda, il quale dovrebbe fare ordine tra i suoi perchè sono già messi male".
Immediata la reazione di Calenda, dal suo profilo twitter: "Ovviamente questa è una lettura falsa e sbagliata. La questione è perché si sposta il rigassificatore di Piombino a Vado. Visto che a Piombino ha tutte le autorizzazioni e a Vado no. La realtà è che la Meloni vuole favorire il suo sindaco (di Piombino) e Toti vuole il terzo mandato. Siamo favorevoli a fare un rigassificatore a Vado se serve. Anzi ho dichiarato che sono pronto ad andare a spiegarlo ai cittadini di Vado come fatto a Piombino. Non siamo favorevoli a spostarlo da Piombino a Vado per ragioni politiche. Se vi capita ogni tanto approfondite invece di sparare la prima caxxata che vi viene in mente dopo aver bevuto il caffè".
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