Rigassificatore, in Toscana Pd e M5S 'sfrattano' la nave da Piombino: "Deve andarsene secondo gli accordi". Ma la Liguria non la vuole

di Stefano Rissetto

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Irene Galletti, pentastellata: "Bucci e Rixi hanno detto che non ci sarà spostamento in Liguria, contraddicendo l'intesa firmata a suo tempo da Toti"

Rigassificatore, in Toscana Pd e M5S 'sfrattano' la nave da Piombino: "Deve andarsene secondo gli accordi". Ma la Liguria non la vuole

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione congiunta di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che chiede il trasferimento entro luglio 2026 del rigassificatore attualmente ancorato a Piombino, in provincia di Livorno, in linea con gli accordi già sottoscritti. Il documento, definito un segno politico forte e necessario dai firmatari, rappresenta un richiamo netto al Governo Meloni affinché rispetti gli impegni presi con i territori, evitando strumentalizzazioni elettorali o propaganda politica.

Irene Galletti, capogruppo M5S in Toscana, ha spiegato: “Il trasferimento non è una promessa, ma un accordo ufficiale firmato dal precedente esecutivo e da Snam. Piombino ha sopportato un sacrificio importante, basato su impegni precisi e a termine. Tuttavia, in Liguria, con le recenti elezioni, esponenti del Governo come il viceministro Edoardo Rixi e il neo presidente ligure Marco Bucci hanno dichiarato che il rigassificatore non sarà spostato in Liguria. Questa posizione, dettata da logiche di consenso locale, contraddice l’intesa firmata dal predecessore Giovanni Toti.”

Dalla parte del Pd, il consigliere regionale Gianni Anselmi ha sottolineato l’importanza di rispettare i tempi e le condizioni stabilite: “La nave deve lasciare il porto di Piombino entro i termini previsti e il Governo deve garantire un piano di sviluppo concreto per l’area. La mozione impegna la giunta a sollecitare Roma a completare tutte le procedure necessarie per la delocalizzazione, evitando proroghe ingiustificate. Al contempo, è fondamentale avviare un programma di rilancio per l’Area di crisi complessa, con investimenti, aggiornamenti degli accordi di programma e una regia pubblica sulle aree demaniali. In questo contesto, va valorizzato anche il progetto della nuova acciaieria Metinvest Adria, oltre a occuparsi delle questioni legate allo stabilimento Magona e agli asset industriali del territorio.”

Nonostante la richiesta della Toscana, la Liguria si oppone fermamente all’arrivo del rigassificatore nel suo porto, alimentando così una controversia interregionale che si intreccia con le dinamiche politiche nazionali.

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