Riforma sanità, sindacati in presidio davanti alla sede del Consiglio regionale
di Carlotta Nicoletti
"E' una controriforma decisa senza contraddittorio, sospendere l'iter"
Presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti alla sede del Consiglio regionale in occasione della seconda giornata in cui si discute della riforma regionale proposta dalla giunta.
"Affrontare il tema della riforma in questa regione è utile, necessario, anzi direi urgente, ma non in questo modo. Una riforma così complessa, così ambiziosa, non si risolve in pochi giorni, forzando tempi, procedure e confronti.
Chiediamo che venga sospeso l'iter della riforma, altrimenti dal 1 gennaio ci sarà un vero salto nel buio - ha detto Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria - Bisognava aprirsi ad una interlocuzione e a un confronto serio e costruttivo con Comuni e ill sindacato, cioè con chi rappresenta le istanze vere, i problemi reali, di chi la sanità la fa vivere ogni giorno e rende possibile garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini liguri".
"Il Consiglio regionale - ha detto Maurizio Calà, segretario generale della Cgil Liguria - dovrebbe approvare una legge che è chiamata riforma ma in realtà è una controrifoma perché cambia per peggiorare le cose, accentra tutto nelle mani di un solo soggetto, chiude 5 Asl per fare una mega Asl centrale. Le riforme servono a migliorare le condizioni di vita e lavoro di pazienti e operatori. Quando non servono a questo e non agiscono per migliorare ma per complicare è una controriforma. Oggi abbiamo bisogno di una medicina territoriale e poi ci sono gli operatori: bisogna metterci soldi per assumere medici e operatori, per avere una diagnostica migliore, rinnovare i contratti degli operatori pubblici. La battaglia sulla sanità è il grande discrimine".
"Questa legge concede ai privati un potere particolare nel disegno del nuovo sistema sanitario - ha detto Riccardo Serri, segretario generale Uil Liguria -: un'imposizione dall'alto, un piano che rivela un percorso di accentramento di risorse e un'organizzazione del lavoro tutta da scoprire, una mancanza di rispetto verso un corpo intermedio che mette in pericolo la democrazia e il sistema sanitario regionale per la popolazione più anziana d'Europa".
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