Riforma pubblica amministrazione, Zangrillo: "Dirigenti selezionati anche sul campo, non solo con i concorsi"

di M.C.

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Il ministro presenta una riforma che introduce criteri basati sull’esperienza per l’accesso alla dirigenza e nuove regole per i premi di risultato

Riforma pubblica amministrazione, Zangrillo: "Dirigenti selezionati anche sul campo, non solo con i concorsi"

Per chi ha poco tempo

1️⃣ Il 30% dei posti da dirigente sarà assegnato tramite valutazione dell’esperienza maturata

2️⃣ Nuovi criteri per i premi di rendimento, con valutazioni più selettive

3️⃣ Inseriti 350mila nuovi dipendenti pubblici nel 2023-24, il 48% sotto i 40 anni

La notizia nel dettaglio

La riforma della pubblica amministrazione, proposta dal ministro Paolo Zangrillo e approvata dal Consiglio dei Ministri, introduce una novità sostanziale nell’accesso ai ruoli dirigenziali. Se approvata dal Parlamento, il 30% dei posti da dirigente non sarà più assegnato solo tramite concorso, ma anche attraverso la valutazione della carriera e delle competenze maturate dai funzionari e quadri che si candidano alla promozione.

Metodo di valutazione - "Le procedure concorsuali misurano la capacità di apprendere, ma non sempre il saper fare", spiega Zangrillo intervistato dal Corriere della Sera, sottolineando come la nuova procedura preveda una selezione basata sulle performance degli ultimi cinque anni. Le candidature saranno valutate da una commissione composta da dirigenti generali estratti a sorte, due professionisti esterni e un presidente indipendente.

Percorso di crescita - Chi supera la selezione otterrà un incarico dirigenziale temporaneo, seguito da una nuova valutazione. Solo in caso di esito positivo sarà confermata la promozione definitiva. "Questo percorso è più severo e selettivo di un concorso, perché valuta anche le capacità pratiche di gestione", afferma il ministro.

Premi di rendimento - La riforma introduce anche nuove regole per i premi di produttività. Il punteggio massimo potrà essere attribuito solo al 30% del personale, sia dirigente che non dirigente. "Attualmente il 98% dei dipendenti riceve il voto massimo, come se fossero tutti eccellenze. Vogliamo un sistema più meritocratico", precisa Zangrillo.

Risposte ai sindacati - Il ministro auspica che i sindacati apprezzino la valorizzazione del personale meritevole. "Il tetto del 30% segue un criterio adottato in molti Paesi con sistemi di valutazione efficaci", aggiunge, respingendo le critiche di Cgil e Uil sugli aumenti salariali. "Tra il 2016 e il 2027, gli stipendi pubblici sono cresciuti tra il 20 e il 25%, in linea con l’inflazione certificata dall’Aran."

Giovani e digitalizzazione - Il piano di rinnovamento della PA ha già portato all’assunzione di 350mila nuovi lavoratori tra il 2023 e il 2024, il 48% dei quali ha meno di 40 anni. "L’età media dei dipendenti pubblici è scesa da 51,5 a 49 anni", evidenzia Zangrillo, sottolineando l’attrattività della pubblica amministrazione per i giovani.

Ruolo dell’intelligenza artificiale - L’uso dell’IA nella PA non porterà a esuberi, ma a una riallocazione delle risorse. "Le macchine gestiranno i compiti ripetitivi, mentre le persone si occuperanno di attività a maggior valore aggiunto", conclude il ministro.

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