Riaperture bar e ristoranti, Confesercenti: "Le regole proposte dalle Regioni sono inapplicabili"
di Alessandro Bacci
L'allarme: "Le nuove norme metterebbero definitivamente a rischio il settore. Ripercussioni ancora più pesanti in una città come Genova"
"Bene ridiscutere, finalmente, di riaperture, ma non si comprende come, rispetto ai protocolli di sicurezza finora applicati, le nuove regole si traducano di fatto in una ulteriore stretta. La distanza obbligatoria ipotizzata, di due metri tra i tavoli, sarebbe una restrizione inapplicabile per decine di migliaia di ristoranti, il 60% dei quali non ha uno spazio esterno, e praticamente per tutti i bar. E anche dove fosse fisicamente possibile implementare la misura, si ridurrebbe drasticamente la capacità di lavoro dei locali al chiuso, obbligandone migliaia alla chiusura definiti". Giancarlo Banchieri, presidente nazionale Fismo Confesercenti, commenta così le linee guida diffuse nelle bozze per la riapertura delle attività, che le Regioni sottoporranno a Governo e Comitato tecnico scientifico.
"Dopo quattordici mesi di restrizioni, le nuove norme metterebbero definitivamente a rischio il settore, che dà lavoro a migliaia di imprese e milioni di dipendenti. Le imprese sono stremate, serve buon senso ed un serio confronto sulle riaperture con i rappresentanti delle associazioni di categoria, diversamente sarà un’ecatombe per moltissime attività", conclude Banchieri.
"Le misure allo studio avrebbero una ripercussione ancora più pesante proprio sulle attività di una città come Genova che, come sappiamo, è particolarmente avara di grandi spazi all'aperto, e ha già molto risentito per il protrarsi delle chiusure", aggiunge Paolo Barbieri, coordinatore provinciale Fiepet.
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