L'amicizia, il fiuto per il marketing, la passioni amorose, le debolezze e il genio sono tutti lati della vita di Niccolò Paganini, genio "diabolico" del violino, ma capace anche di grande prodigalità. Significativi i dettagli, anche quelli romanzati appositamente, in "Paganini: la vita minima e la meraviglia", lavoro che permette a tutti di avvicinarsi alla musica. L'opera firmata Andrea Nicolini ha debuttato con introduzione del critico musicale Roberto Iovino il 5 agosto a Ri Alto, balcone naturale sulle alture di Chiavari per il cartellone della Filarmonica di Chiavari su produzione del “Paganini Genova Festival”. Le repliche si terranno domenica 9 agosto a Levanto, lunedì 10 a Savignone e il 23 al Festival di musica da Camera di Cervo.
Il primo prototipo che viene alla mente di Paganini trova in alcuni punti conferma con l'aspetto luciferino, incurvato, i capelli lunghi, gli occhi infossati, ma lascia spazio ben presto ai colpi gobbi della vita e alle smisurate fortune, ai vezzi (come quello di togliersi ben 2 anni di età, civetteria solitamente femminile) fino alle lusinghe da seduttore, ai piaceri o alla disperazione come alla morte dell'amata mamma.
"Alla base di questo lavoro- spiega l'attore e musicista Andrea Nicolini- c'è l'amore genovese per questo musicista che ho approfondito tramite lo studio e la comparazione di diverse biografie scoprendone i lati incredibili. E' fondante per noi conoscerlo, per cui portare questo spettacolo in diverse località è motivo d'orgoglio. Raccontiamo la sua 'vita minima', ma puntellata di gossip e fake news che fanno arrivare al lato brillante e smisurato della celebrità".
Tanti gli aneddoti dal confronto ( o meglio duello musicale) con il celebre violinista Lafont sino alle vicende che coinvolgono Rossini, D'Azeglio, Germi o Lipinski oppure ancora le fughe amorose con giovani fanciulle, tra cui la più famosa resta sicuramente Angiolina Cavanna, che gli valse, all'abbandono, anche qualche giorno di carcere a Palazzo Ducale. Si arriva sino all'erede, il figlio Achille, ma la pagina di maggiore tenerezza e profondità è forse quella dedicata a Berlioz.
"Il genovese chiese al francese -racconta Nicolini- di scrivergli un concerto per viola. Gli accordi non trovarono seguito perché Paganini non era convinto delle bozze. La mancata commissione musicale non giovò a Berlioz che navigava in cattive acque. Il francese per fortuna continuò a lavorare sulla composizione e ne trasse L'Aroldo in Italia. Sentito il capolavoro Paganini stesso si inginocchiò, emozionato, gli baciò la mano e gli donò 20.000 franchi. Rimasero amici per sempre".
Alla parola recitata con tante inflessioni linguistiche, dialetto genovese compreso, si uniscono e a volte si sovrappongono le musiche di Paganini ed alcuni omaggi come quello a Rossini, tutte pagine trascritte dal Maestro Michele Trenti. Protagonisti della parte musicale Gianluca Nicolini al flauto, Fabrizio Giudice alla chitarra, Luigi Tedone al fagotto e Lorenzo Tedone al clarinetto (il Quartetto Phonodrama). Gli arrangiamenti contemplano in particolare brani dai Quartetti alla Grande Sonata, dalle variazioni sul Mosè al primo Concerto, al Carnevale di Venezia che resero Paganini così subitaneamente irraggiungibile, e naturalmente certe citazioni dai Capricci.
Il programma musicale su Niccolò Paganini nel dettaglio:
Quartetto n. 9 per chitarra e archi M.S. 36 - Allegro moderato
Duetto n. 3 per violino e chitarra M.S. 110 - Polacca
Concerto n. 1 per violino e orchestra M.S. 21 - Rondò
Sonata a preghiera dal Mosè di Rossini M.S. 23
Sonata n. 1 dal Centone M.S. 112 - Rondoncino
Il Carnevale di Venezia M.S. 59
Grande Sonata per chitarra M.S. 3 - Romanza
I Palpiti M.S. 77
Capriccio n. 24 M.S. 25