Regionali, Riolfo: "Esclusa dalle liste ma votatemi lo stesso"

di Stefano Rissetto

3 min, 30 sec

"Comunque, se individuerò in qualche candidato prerogative che rispecchiano il mio modo di fare politica, lo sosterrò"

Regionali, Riolfo: "Esclusa dalle liste ma votatemi lo stesso"

Singolare protesta di Mabel Riolfo, avvocato di Ventimiglia che era stata eletta in Consiglio regionale per la Lega, dove era diventata vicecapogruppo, uscendo dal partito nello scorso febbraio per passare al gruppo misto. La Riolfo aveva aderito a un evento di "Forza Nord", per poi partecipare lo scorso 18 settembre alla presentazione dei nuovi iscritti a Forza Italia, alla presenza del segretario nazionale Antonio Tajani. La Riolfo aveva già avviato la campagna elettorale nel suo Ponente, quando le è stata  notificata l'esclusione dalle liste.

Dopo qualche giorno di riflessione, la Riolfo ha affidato ai social una provocazione: non sono candidata, ma votatemi lo stesso. Di là dalla provocazione, un proposito: "Comunque, se individuerò  in qualche candidato prerogative che rispecchiano il mio modo di fare politica, lo sosterrò".

"Come saprete dai vari giornali online e dalla cronaca locale, non sarò ricandidata - scrive - alle prossime elezioni regionali. "Ti sei ritirata?", la gente mi chiede. "No", rispondo.."Non mi hanno ricandidato". "Perché?" "Per logiche di partito". Cosa vuol dire questo? Vuol dire che voi, cittadini, non avrete la possibilità di potermi votare sulla scheda elettorale perché tra i nomi scelti per le varie liste civiche e dai partiti io non ci sarò. Ho lavorato bene in questi quattro anni in Regione Liguria? Ho lavorato male? Non potrete mai dirmelo. So solo che in questi anni ho messo tutto il mio impegno, tutte le mie energie, andando spesso controcorrente, cercando di portare avanti i progetti in cui credevo  e difendendo con le unghie e con i denti il mio ponente".

"Ho sottoscritto, tra l'altro, 16 proposte di legge, 113 interrogazioni a risposta immediata, 198 ordini del giorno, sono la prima firmataria della proposta di legge sulla parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell'imprenditoria femminile e della competenza di qualità delle donne, ho sostenuto strenuamente l'Ospedale Borea di Sanremo e lottato per una migliore coniugazione e distribuzione dei servizi negli ospedali del territorio, ho cercato di realizzare la mia idea di sanità transfrontaliera per permettere un giorno a chi vive in provincia di Imperia di poter andare a curarsi in costa azzurra e viceversa e di migliorare i servizi territoriali di cui tanto i cittadini hanno bisogno. Infine l'entroterra, con il suo spopolamento, la necessità di sostegno e di risorse e di vicinanza a questi sindaci eroi che tanto ammiro. Insomma ce l"ho messa tutta".

Quindi, un'accusa: "E avevo deciso di voltare pagina, di fare la mia vita e come tutti i giorni di andare nel mio studio di avvocato, dove mi troverete sempre al lavoro, quando mi dicono che c'e un noto personaggio ventimigliese, con grandi responsabilità amministrative, che va in giro a dare alla gente un mio santino, dicendo di votarmi e ridendo a crepapelle. E allora io mi chiedo: ma con tutti i problemi che ha Ventimiglia, dal degrado sociale ed economico che oggi la colpisce, alla mancanza di progettualità e visione, possibile che sia tanto divertente ridere delle miserie altrui? È come sparare sulla Croce Rossa, ammazzare un morto che cammina. Che soddisfazione c'è ad affossare e deridere gli altri ed in particolar modo la sottoscritta?"

Le conclusioni: "Ritengo ovviamente la mia esclusione dalle liste un atto assolutamente ingiusto, non lo accetto ma lo subisco..e lo avrei subito in silenzio.. Ma visto che circola, il mio santino lo posto io... insieme al mio operato in Regione Liguria. E vi dico di più: se avete apprezzato il mio operato in Regione, protestate per questa mancanza di democrazia, protestate perché non potete esprimere voi i vostri candidati, protestate perché non potete scegliere voi chi vi deve rappresentare, protestate affinché possano essere domani presenti delle componenti pluraliste e dialoganti all'interno di un partito, affinché le liste non siano solo espressione di un'egemonia imperante che padrona del potere lo distribuisce tra gli amici consenzienti, protestate e fate sentire la vostra voce".

"Che siate uno dieci o cento, il 27 e 28 ottobre andate a votare e scrivete sulla vostra scheda elettorale RIOLFO. Saprò così - conclude l'avvocato - se varrà la pena continuare a fare politica per voi e insieme a voi".