Regionali, Bucci: "Entrate fiscali, assurdo che Genova dia quel che incassa e non riceva mai"

di Stefano Rissetto

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Il candidato del centrodestra recepisce l'appello di parte del mondo imprenditoriale per trattenere il gettito generato dal porto

Regionali, Bucci: "Entrate fiscali, assurdo che Genova dia quel che incassa e non riceva mai"

"Mi sento di dire innanzitutto grazie ai firmatari dell'appello per il mantenimento del gettito fiscale del porto di Genova e sul territorio ligure. Grazie perché centrano due punti decisivi attorno ai quali ruoteranno tutte le scelte politiche della Regione, per quanto mi riguarda. Stiamo parlando della prima azienda della Liguria e della necessità delle infrastrutture che ha per crescere e per far crescere tutto il territorio". Il candidato presidente Marco Bucci commenta così l'appello per trattenere a Genova il gettito fiscale del porto, diffuso oggi da una ventina di personalità del mondo economico e culturale ligure, su iniziativa del giornalista e scrittore Andrea Acquarone insieme con il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta e al presidente di Confcommercio Genova Alessandro Cavo.

Si legge nell'appello: “È un fatto noto che il solo porto di Genova generi un gettito fiscale di circa 9 miliardi di euro all’anno, circa un terzo di tutta l’Iva dovuta alle importazioni, come frutto di attività che comportano per il territorio un peso, e problemi di congestione e usura delle infrastrutture - si legge nell'appello - che sono sotto gli occhi di tutti. V’è dunque una specificità genovese, rintracciabile nel corso dei secoli, dovuta al fatto che la ricchezza arriva in buona parte dal mare. Tuttavia, al giorno d’oggi, solo una quota minima di queste risorse resta sul territorio, che sopporta pertanto una servitù a beneficio dello Stato senza ricevere stabili contropartite in cambio“.

Spiega Francesco Maresca, assessore comunale genovese al Porto: "Abbiamo il dovere di continuare a far crescere il territorio dal punto di vista infrastrutturale. La Liguria deve diventare la porta di accesso da sud all'Europa per le merci in entrata: un vero e proprio hub, in grado di movimentare e trasportare più merci verso nord. Bisogna essere competitivi con i grandi porti di Rotterdam e Anversa. Si può pensare ad un dialogo con il Governo in questo senso, portando ad maggiore attribuzione delle risorse per i porti Liguri che tanto producono per il paese in termini di gettiti fiscali. Una proposta che punta a una maggiore attribuzione di risorse economiche magari derivanti dai gettiti fiscali - che gli stessi scali producono - al fine di costruire quelle infrastrutture di interesse nazionale ed Europeo per alimentare il continente da sud.  Se questo può avvenire attraverso l'autonomia differenziata, ben venga, purché il presupposto per la sua introduzione sia l'inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni".

Bucci così commenta: "Se tante volte il tema delle risorse necessarie è lo scoglio più difficile da superare per realizzare le opere, è assurdo che la Liguria sia sempre pronta a dare quello che incassa ma non a ricevere quel che le spetta - aggiunge Bucci - Spero che l'esperienza e la credibilità che mi sono conquistato in questi anni, anche e soprattutto quando si trattava di andare a ottenere attenzione e risorse per la nostra terra, possa essere considerata la migliore garanzia dell'impegno che mi assumo nell'accogliere in toto questa richiesta".

"Sono sinceramente curioso di capire - conclude il candidato presidente - come potrebbe dire le stesse cose chi, da Roma ma anche in questi giorni dalla Liguria, continua ad attaccare ogni minima forma di autonomia anche fiscale, chi urla all'Italia spaccata quando una regione chiede di poter amministrare almeno una parte della ricchezza che produce".