Referendum, Bucci e Salis uniti nel richiamo al voto: "Dovere civico irrinunciabile"

Alla vigilia dei cinque referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis lanciano un appello congiunto alla partecipazione democratica. Entrambi, intervenuti alle celebrazioni per la Festa della Repubblica in piazza Matteotti, sottolineano l’importanza del voto come dovere civico, prendendo le distanze da ogni invito all’astensione.

Bucci deciso – «È sicuro che andrò a votare», ha dichiarato Bucci. «Vado sempre a votare, in qualunque situazione. Cosa voterò lo deciderò, ma quando lo Stato chiama è mio dovere rispondere. Soprattutto noi, rappresentanti delle istituzioni, dobbiamo dare l’esempio. Su questo non c’è discussione».

Salis critica – Anche la sindaca Silvia Salis si è espressa con fermezza: «Proprio oggi, Festa della Repubblica, è importante ricordare perché bisogna andare a votare. Il referendum del 2 giugno 1946 è entrato nella storia della nostra Repubblica. È sempre importante votare, anche per dire “no” o con una scheda bianca, ma non è accettabile che le istituzioni invitino all’astensione».

Il contesto – I cinque referendum toccano temi sensibili: quattro riguardano il lavoro, uno la cittadinanza. Il quorum rappresenta la sfida principale per la loro validità. La partecipazione è quindi cruciale, e il messaggio delle autorità locali si inserisce in un contesto politico dove non mancano voci discordanti.

Richiamo democratico – Le parole di Bucci e Salis rafforzano un messaggio chiaro: il voto è un diritto, ma anche una responsabilità. E chi ha un ruolo istituzionale non può sottrarsi all’obbligo morale di promuovere la partecipazione.

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