Rapallo, chiuso il porto turistico Carlo Riva: a rischio la stagione degli yacht
di Fabio Canessa
1 min, 58 sec
La società: "Noi sempre corretti", il sindaco Bagnasco: "La priorità per me è la sicurezza"
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Un'estate senza maxi yacht a Rapallo. Il rischio è concreto, dopo l'ultimo capitolo dell'odissea del porto Carlo Riva, devastato dalla mareggiata dello scorso ottobre con centinaia di barche di lusso schiantate sul lungomare della cittadina. In piena stagione turistica, la doccia gelata: lo scalo va chiuso, mancano le condizioni di sicurezza.
Il sindaco Carlo Bagnasco ha potuto solo recepire le indicazioni della Capitaneria e della magistratura con un'apposita ordinanza: "È stata la società stessa a comunicarci che non c'erano i requisiti. Ci auguriamo che questa situazione duri il meno possibile, ma fino a quando non saranno fatti alcuni lavori, ad esempio per l'impianto antincendio, la priorità assoluta resta la sicurezza", commenta.
Ma sulla sicurezza il porto sostiene di "essere nel giusto e di aver agito nel rispetto delle leggi, delle regole di prudenza e di sana gestione", fa saper l'avvocato Domenico Aiello. Appena ricevuto l'ordinanza la direzione del porto ha contatto gli armatori e oggi diversi tra i 56 natanti fatti rientrare nelle banchine hanno lasciato lo scalo e "altri al faranno al più presto".
"Il provvedimento - spiega Aiello - si fonda su una pretesa assenza delle condizioni di sicurezza dell'approdo provvisorio, con estrema fatica e entusiasmo allestito in giugno per il periodo estivo e dunque inibisce l'utilizzo dei citati approdi temporanei. Nel ribadire a tal proposito il rispetto e l'adeguatezza degli studi tecnici che hanno consentito l'allestimento di questi ormeggi provvisori, avremo modo e tempo di documentare la perfetta regolarità delle decisioni adottate e il rispetto delle più stringenti regole di prudenza. Siamo certi che la situazione possa trovare una soluzione nel breve".
Sono tre le inchieste aperte sul porto Carlo Riva, il primo scalo turistico nato in Italia. La prima riguarda il crollo della diga: il pm Walter Cotugno indaga contro ignoti per crollo colposo e attività colpose che creano pericolo di naufragio. La seconda riguarda lo smaltimento dei relitti e dei detriti. Dieci gli indagati, tra i quali Andrea Dall'Asta, ad della società che gestisce il porto, Marina Scarpino, direttrice dello scalo, Mirko Melzani, responsabile della Sicurezza, Pasquale Capuano, imprenditore campano con precedenti per traffico di rifiuti, che gestisce il centro di smaltimento di Carrara. La terza riguarda appunto, la sicurezza del porto con la procura che indaga sugli approdi provvisori che hanno permesso il rientro degli yacht. Sono indagati Marina Scarpino, e Andrea Dall'Asta.
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