"Province, sì all'elezione diretta": i presidenti delle Regioni aprono alla proposta lanciata dal ministro Zangrillo a Telenord

di Edoardo Cozza

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Il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga favorevole a cambiare la legge elettorale: "E sulle funzioni confronto tra Stato, Regioni e Autonomie"

"Province, sì all'elezione diretta": i presidenti delle Regioni aprono alla proposta lanciata dal ministro Zangrillo a Telenord

Poche settimane fa il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, ai microfoni di Telenord, aveva lanciato l'ipotesi di ripristinare le Province, ridando loro funzioni e fondi e riportandole come istituzione a elezione diretta e non di secondo livello (con il presidente scelto in una votazione dai consiglieri comunali) come avviene da dopo la riforma Delrio. Ora la Conferenza delle Regioni apre a questa soluzione, soprattutto per quanto riguarda la legge elettorale: "Le Province sono indispensabili alla nostra democrazia e al buon governo dei territori, quindi devono essere un'istituzione ad elezione diretta, alla pari delle altre istituzioni territoriali": ha detto il presidente Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli, secondo il quale "la stessa impostazione deve valere anche per le città metropolitane". La Conferenza delle Regioni è favorevole all'avvio del percorso di riforma parlamentare. Per meglio definire le funzioni di Province e Città metropolitane in modo organico e coerente, senza sovrapposizioni, potrà servire un tavolo di lavoro tra Stato, Regioni e Autonomie.

 "Bisogna avvicinare i cittadini ai governi dei territori il più possibile, innanzitutto creando la possibilità di istituzioni che li rappresentino anche nelle aree intermedie, non perdendo la diretta espressione dei cittadini e il loro controllo democratico"; ha proseguito Fedriga. E ancora: "E' fondamentale per il Paese l'efficacia delle governance territoriali, tanto più in questa fase di realizzazione del PNRR e dei possibili nuovi indirizzi dell'autonomia differenziata. In base ai princìpi costituzionali di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione di funzioni e servizi, sono da sciogliere anche i nodi delle risorse finanziarie necessarie. Alla leale collaborazione istituzionale la responsabilità di ben organizzare il sistema di governo locale, partendo dalle sue esigenze", ha concluso.