Processo Martina Rossi, la Cassazione conferma le condanne per Albertoni e Vanneschi

di Marco Innocenti

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Rigettati i ricorsi dei due imputati: la 20enne genovese si gettò nel vuoto per sfuggire ad un tentativo di stupro

Processo Martina Rossi, la Cassazione conferma le condanne per Albertoni e Vanneschi

La quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha alla fine confermato la sentenza del processo d'appello-bis per la morte di Martina Rossi, la 20enne genovese che il 3 agosto 2011 precipitò nel vuoto dal sesto piano di un albergo di Palma di Maiorca, dove si trovava in vacanza. I giudici hanno infatti ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dai due imputati, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, entrambi condannati in appello a 3 anni di reclusione. 

"Non deve più esserci nessuno che possa permettersi di far male ad una donna e passarla liscia - ha detto Bruno, il padre di Martina poco dopo la sentenza - Posso dire a mia figlia che suo papà è triste perché lei non c'è più ma anche che è soddisfatto perché il suo paese è riuscito a fare giustizia".

La Corte ha quindi accolto la richiesta avanzata dal procuratore generale Elisabetta Ceniccola, che aveva chiesto la conferma in toto delle condanne dell'appello-bis, conclusosi lo scorso aprile, dopo che la stessa Cassazione aveva annullato la prima sentenza d'appello, che aveva invece assolto i due imputati, oggi 30enni. 

Con questa sentenza, si chiude un percorso giudiziario lungo e tortuoso ma che, alla fine, ha stabilito che Martina, quella sera del 3 agosto di 10 anni fa, precipitò nel tentativo di scavalcare il parapetto che divideva il terrazzino della sua camera da quello a fianco, proprio per sfuggire a un tentativo di stupro. Un percorso lungo che ha anche visto prescritti gli altri due capi d'accusa: morte in conseguenza di altro reato e omissione di soccorso. Restava in piedi solo la tentata violenza sessuale di gruppo, reato per il quale Vanneschi e Albertoni sono stati ora condannati in via definitiva.