Porto Trieste, riattivati collegamenti con stazioni di Servola e Aquilinia

di Edoardo Cozza

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Grazie agli investimenti di Rfi. Il presidente D'Agostino: "È uno dei tasselli più importanti dello sviluppo ferroviario"

Porto Trieste, riattivati collegamenti con stazioni di Servola e Aquilinia

Sette milioni e mezzo di investimento, e due anni per completare uno dei tasselli più importanti dello sviluppo ferroviario del porto. Grazie alla collaborazione con  RFI, oggi siamo in grado di essere sempre più competitivi, recuperando parti fondamentali dell’impianto portuale di Trieste. Continua così  la nostra strategia di non investire in grandi opere, ma di rivitalizzare  tutta quella parte di infrastrutture già presenti”.  Commenta così il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino, la riattivazione del collegamento degli impianti di Servola e Aquilinia alle linee verso Venezia e Tarvisio.

Dismessi negli anni Novanta, i due scali vengono riconnessi tramite una bretella ferroviaria di circa un chilometro, fra l’ex Bivio San Giacomo e l’ex Bivio Canteri. In pratica i treni delle diverse imprese ferroviarie in partenza da e per Servola potranno immettersi direttamente sulla linea di cintura di Trieste, senza dover effettuare manovre intermedie a Campo Marzio, che potrà contare su un incremento di capacità a servizio dei terminal raccordati nel Punto Franco Nuovo (moli V, VI, VII). Nei giorni scorsi Adriafer, su richiesta di RFI ha già effettuato con successo dei treni prova, per testare la funzionalità del nuovo binario.

I piazzali di Aquilinia e Servola, attivati tra gli anni Trenta e Sessanta del secolo scorso per consentire lo sviluppo industriale dell’area giuliana, assumono dunque una nuova funzionalità al servizio del porto. Nelle aree dell’ex Aquila e dell’ex ferriera di Servola, è infatti prevista l’estensione dell’ambito portuale, iniziata già con l’attivazione nel marzo di quest’anno della nuova piattaforma logistica.

Un altro tassello si aggiunge così al riassetto complessivo della stazione di Trieste Campo Marzio, che al termine degli interventi previsti (investimento 112 milioni di euro), che comprenderanno anche l’attivazione del modulo merci da 750 metri, continuerà a essere, con le attuali stime di crescita, il primo scalo merci italiano per numero di treni.