Porto di Genova, tensione tra terminal: Paroli cerca una mediazione per uscire dallo stallo legale

di Carlotta Nicoletti

1 min, 26 sec

Conflitto tra terminalisti e inchieste giudiziarie complicano il futuro dello scalo. Il commissario Paroli prova a ricucire il dialogo

Porto di Genova, tensione tra terminal: Paroli cerca una mediazione per uscire dallo stallo legale


Il commissario dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona, Matteo Paroli, ha incontrato ieri i sindacati per affrontare la delicata situazione del terminal Spinelli e più in generale lo stato di tensione tra i terminalisti, aggravato da ricorsi legali e procedimenti giudiziari.

Vertenza Spinelli – Tema principale dell’incontro: la posizione del terminal Spinelli, la cui concessione è stata annullata dal Consiglio di Stato. Attualmente l’azienda opera grazie a una concessione-ponte fino al 30 settembre, ma attende la riedizione della concessione definitiva. In ballo ci sono anche due ricorsi, uno alla Cassazione e uno allo stesso Consiglio di Stato.

Clima teso – La situazione è resa più complessa dal ricorso presentato dal terminal Psa Sech contro la proroga concessa a Spinelli e dai riflessi delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto Aldo Spinelli e l’ex presidente Paolo Emilio Signorini. Secondo fonti di settore, le relazioni tra operatori portuali sono ai minimi.

Tentativo di dialogo – Paroli punta ora alla mediazione: "Analizzare gli interessi delle parti per trovare un equilibrio è la strada per evitare ulteriori fratture", ha dichiarato.

Temi aperti – Oltre al caso Spinelli, si è discusso del blocco alle assunzioni (81 unità) in Autorità portuale, congelate in attesa della nomina ufficiale dei commissari a presidenti, prevista nelle prossime settimane.

Piano regolatore – La piena operatività dei vertici è cruciale anche per aggiornare il Piano regolatore portuale, elemento centrale per il futuro assetto infrastrutturale dello scalo.

Richieste sindacali – I sindacati hanno chiesto chiarezza su temi irrisolti come il punto di primo soccorso in porto, la sicurezza in banchina e il futuro della Culmv, rivendicando il modello organizzativo genovese come punto fermo da difendere.

 

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