Porti Savona-Vado, la protesta dei sindaci: "Troppe risorse su Genova"

di Edoardo Cozza

1 min, 36 sec

Un documento, firmato dai primi cittadini di Savona, Vado, Bergeggi, Quiliano, Albissola e Albisola superiore mette sotto i riflettori lo squilibrio di investimenti

Porti Savona-Vado, la protesta dei sindaci: "Troppe risorse su Genova"

"Il bilancio previsionale 2023 dell'Autority vede la progressiva crescita degli scali Savona-Vado grazie alla definizione di un moderno sistema infrastrutturale coordinato dai Comuni. Il bilancio dà conto del consolidamento di importanti volumi di risorse sia nella parte corrente sia in conto capitale. Il porto Savona-Vado vede una crescita del traffico di oltre il 26% mentre le risorse finanziare contribuiscono per oltre il 25% a quelle complessive derivanti da tasse portuali e canoni demaniali. Ma a questi dati non corrisponde un corretto sistema perequativo delle entrate generate dai porti. Il bilancio penalizza fortemente il porto di Savona-Vado non prevedendo investimenti che corrispondano, nemmeno in minima parte, alle risorse generate". Lo scrivono i sindaci di Savona Marco Russo, di Vado Ligure Monica Giuliano, di Bergeggi Maria Rebagliati, di Quiliano Nicola Isetta, di Alibissola Marina Gianluca Nasuti e di Albisola superiore Maurizio Garbarini in un comunicato congiunto dei sindaci del Tavolo del Porto commentando il bilancio previsionale 2023 dell'Autorità Portuale.

"Assistiamo ogni anno al riproporsi di progetti che avrebbero dovuto trovare copertura più di 10 anni fa, progetti definiti nel 2008 attraverso un accordo di programma che vengono finanziati soltanto nel bilanci 2022/2023. Alla volontà dei Comuni di rilanciare con investimenti puntuali infrastrutture a terra, aree retroportuali, il fronte costiero da Bergeggi ad Albissola Superiore, non corrispondono adeguate coperture finanziarie. Lo sbilanciamento delle risorse tra portualità savonese e genovese è inaccettabile, ed è segno della grave mancanza di volontà a investire in termini di progettualità sui nostri territori, di un atteggiamento che si ostina a non porsi il tema del porto oltre le sue banchine. Se il porto è risorsa, deve esserlo anche in termini di investimenti diretti sui territorio che lo ospitano - concludono -.Tale disattenzione verso il bacino savonese sta rallentando i processi di sviluppo di molte realtà produttive. A breve convocheremo l'imprenditoria locale per condividere le opere che dovranno necessariamente trovare copertura finanziaria nel bilancio di Autorità Portuale".