Porti Genova e Savona, rinnovato "Genoa Blue Agreement" con uno sguardo all'ambiente

di Edoardo Cozza

Aggiornato l'accordo per l'approdo delle navi dei bacini portuali per l'utilizzo di combustibili più green già a 3 miglia dall'imbocco

La prima versione era stata firmata nel 2019, ora l'accordo "Genoa Blue Economy" è stato rinnovato - il documento scadrà a dicembre 2023 - ed è stato anche implementato: a essere coinvolte, infatti, non solo solo le compagnie di navigazione che si occupano di trasporto passeggeri, ma stavolta parti in causa sono anche quelle che hanno in flotta altre tipologie di navi: portacontainer, portarinfuse, petroliere, general cargo e via discorrendo. 

Alla luce degli impegni sottoscritti e promossi dalla capitaneria di porto di Genova, le compagnie firmatarie dovranno completare il cambio del combustibile e passare a quello a più basso contenuto di zolfo prima di entrare nello schema di separazione del traffico: vale a dire a circa 3 miglia marine dall'imboccatura dei porti di Genova o Savona. Stessa procedura alla partenza, quando le navi lasceranno i porti per iniziare un viaggio. Questo permetterà di abbattare le emissioni degli ossidi di zolfo in prossimità dei porti e di aree urbane. 

L'adesione è arrivata da tutto il settore crocieristico, ma pieno supporto all'accordo c'è anche da tante agenzie marittime, spinte dalla associazione di categoria Assagenti. A firmare anche i Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova, che peraltro utilizzano un sistema di collegamento all'energia elettrica quando sono in sosta all'ormeggio.